Apple potrebbe essere costretta ad affrontare un nuovo ostacolo nella battaglia che in Europa la vede contrapposta a Spotify, azienda che dal 2019 combatte contro la Mela, affermando che quest’ultima sfrutta la sua posizione dominante per ottenere più ricavi, a discapito di servizi concorrenti.
Le autorità di regolamentazione dell’UE hanno a quanto pare intenzione di obbligare Apple a consentire per app come Spotify e simili, pagamenti in-app con metodi alternativi (bypassando l’App Store), rischiando altrimenti sanzioni fino al 10% del fatturato annuo in Europa.
Lo riferisce Bloomberg, spiegando che conclusioni specifiche sono attese per l’inizio del 2024.
Nel corso di un’udienza privata che si è svolta a giugno di quest’anno, Apple ha ribadito la sua posizione, spiegando di avere già risolto riserve sotto il profilo della concorrenza: dal 2022 Apple permette a Spotify e altri servizi musicali di indirizzare gli utenti dalle app a siti web dove è possibile attivare abbonamenti, bypassando in questo modo i ricavi che Apple ottiene per gli acquisti in-app sull’App Store, e gli sviluppatori possono offrire ai loro utenti ulteriori tariffe dalle quali scegliere e opzioni di abbonamento (questo sistema è sfruttato, ad esempio, da Netflix).
Spotify e altri sviluppatori possono inviare mail agli utenti con dettagli di abbonamenti a costi inferiori per chi non passa dall’App Store. A Spotify tutto questo non basta e a giugno ha dichiarato che ancora persistono restrizioni e che i cambiamenti attuati da Apple sono solo “di facciata”.
Non è al momento chiaro a quali regole potrebbe essere obbligata Apple: non è da escludere la possibilità di offrire pagamenti direttamente in-app senza passsare dal web e senza obbligo della commissione per Apple.
Secondo Spotify, la commissione per Apple è anticompetitiva. Cupertino ha più volte risposto alle affermazioni di Spotify, evidenziando ad esempio la sicurezza delle transazioni eseguite passando dalla sua piattaforma e che la distribuzione delle app e la gestione dei pagamenti ha un costo. Per la maggior parte delle app dell’App Store, Apple non riceve alcuna commissione per il download e l’utilizzo; Spotify non può, secondo Apple, chiedere di mantenere i vantaggi della piattaforma tenendo per sé il 100% dei ricavi.
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