Dopo i numeri, i fatti: una prova sul campo ha dimostrato come il disco SSD usato dal nuovo MacBook Pro M2 base sia effettivamente più lento di quello montato sulla stessa macchina dell’anno scorso (che usa il meno performante chip M1), accendendo i riflettori sul fatto che per migliorare la velocità dell’intera macchina non serve soltanto avere a disposizione un motore più potente.
E’ di qualche giorno fa il video dello youtuber di Max Tech in cui veniva fatto notare come l’SSD del nuovo MacBook sia più lento del 50% in lettura e del 30% in scrittura rispetto a quello montato sul computer dello scorso anno attraverso i risultati di alcuni test ottenuti con l’utility Disk Speed Test, e oggi lo stesso autore è tornato sull’argomento con un nuovo video (qui sotto) dimostrando come questo rallentamento sia effettivamente recepibile nell’uso di tutti i giorni.
Questa volta il test ha coinvolto l’uso di programmi come Photoshop, Lightroom, Final Cut Pro, app per il multitasking e qualche trasferimento di file. Ad esempio nella prova della RAM in multitasking, quando ci sono più applicazioni aperte il vecchio computer con M1 carica sempre i contenuti più velocemente, e nell’esportazione di 50 fotografie in Lightroom – sempre con altre app aperte – il vecchio computer ha portato a termine l’operazione in 3 minuti e 36 secondi, mentre il nuovo con M2 nelle stesse condizioni e con le stesse fotografie ha completato l’esportazione in 4 minuti e 12 secondi.
I test – dice – confermano la discrepanza rilevata nei giorni scorsi e secondo lo youtuber la causa risiederebbe nella memoria flash NAND utilizzata dalle due macchine. Nel nuovo M2 infatti c’è un singolo chip da 256 GB mentre il vecchio M1 ne usa due da 128 GB ciascuna e ciò pare consenta velocità più elevate in parallelo, spiegando così perché le prestazioni dell’M2 appaiano deludenti in confronto alla macchina che va a sostituire.
Questi rallentamenti sembrano essere fortunatamente limitati alla sola versione da 256 GB del MacBook Pro da 13 pollici poiché gli stessi computer con SSD di capacità superiore pare non abbiano evidenziato lo stesso problema. Non è chiaro perché Apple abbia optato per una diversa configurazione del chip NAND nel MacBook Pro M2, ma nel frattempo è chiaro che la consapevolezza dell’esistenza di questo rallentamento generale potrebbe influire sulla scelta di acquisto dei clienti.