480mila opere d’arte: la collezione d’opere d’arte digitale più grande del mondo è del Louvre. Da qualche giorno, mentre le sale della piramide di Parigi sono chiuse a causa del duro lockdown per la pandemia da Covid si possono vedere online: 480mila opere sono state digitalizzate e rese fruibili a distanza, online, da tutti, tramite il nuovo sito del Louvre.
Ciascuno da casa propria potrà vedere le opere conservate a Parigi, nel museo digitale del Louvre, osservandone i particolari, ammirarle velocemente o dedicarci tutto il tempo, magari esaminando anche tutte le opere contenute in alcune sale e ripercorrendo le tappe della storia dell’arte studiata al liceo.
Si tratta di un’esperienza immersiva, interattiva, gratuita resa possibile grazie a una piattaforma digitale del Louvre in cui sono state raggruppate le opere esposte e quelle negli archivi o di ultima acquisizione. Il personale scientifico del museo ha inserito le schede: i dati, le descrizioni delle opere e dei reperti, le bibliografie e le immagini.
Anche se il museo nazionale di Francia intitolato a Eugene Delacroix è chiuso, tutti potranno – con l’aiuto della tecnologia e di un’accurata catalogazione e digitalizzazione delle opere – visitarlo, ammirando tutte le opere, dalla Gioconda alla Venere di Milo, dalle statue di Michelangelo alle opere dei pittori romantici.
E il visitatore virtuale non si troverà di fronte a un semplice elenco di immagini, che comunque è presente e rappresenta una risorsa unica, soprattutto per gli studenti. Ma scoprirà che il museo ha messo a disposizione delle vere e proprie visite virtuali attraverso contenuti multimediali: immagini delle opere esposte, video, testi accompagneranno chi “visita” le sale online del Louvre alla scoperta del museo come pochi cataloghi cartacei sono in grado di fare.
Contenuti che si sommano e in alcuni casi sono collegati con il materiale già disponibile online del Museo del Louvre: video su YouTube, immagini del sito, presentazioni delle opere e delle sale museali.
Non è la prima volta, certo, che un museo trasporta in Internet la propria collezione, ma è sicuramente una novità per il museo parigino e che, proprio per la maestosità dell’operazione fanno pensare a questo incontro – accelerato dalla pandemia – della fruizione dell’arte attraverso la tecnologia.
Alla necessità di avvicinarsi, anche durante il lockdown, le zone rosse e i periodi dei divieti dei viaggi all’estero, all’arte. A Walter Benjamin, che quando scriveva “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” mai avrebbe immaginato un’evoluzione di questo tipo. Ma che probabilmente l’avrebbe approvata, e avrebbe accettato il rischio di vedere persa l’aura dell’opera d’arte, la sua individualità e unicità rispetto alle sue possibili riproduzioni nell’epoca della sua fruizione di massa, l’apparizione di una lontananza.
Proprio come Google Arts & Culture è una risorsa culturale da non sottovalutare in tempi di lockdown. La collezione del Louvre si può scoprire online a partire da questo link. Progetti di innovazione digitale particolarmente significativi in ambito culturale si possono trovare in questa sezione dedicata alla cultura digitale di Macitynet.