Altro giro, altro regalo: dopo San Bernardino, Brooklyn. Il contrasto tra le forze dell’ordine ed Apple si sposta di zona, ma continua e l’impressione è che continuerà ancora molto a lungo. Questa volta il telefono che il Dipartimento di Giustizia vuole far aprire ad Apple è un iPhone 5s di proprietà di un tal Jun Feng, uno spacciatore locale, recuperato dalla Drug Enforcement Agency (DEA).
Il caso, come spiega il Wall Street Journal, non è nuovo, anzi per lungo tempo è stato il principale caso intorno a cui si sono scontrate autorità ed Apple. Nei mesi scorsi un giudice aveva negato la richiesta di imporre ad Apple di decifrare il contenuto del telefono di Feng; successivamente la querelle giudiziaria è stata dimenticata, superata in popolarità e visibilità dal caso di San Bernardino. Il caso di Brooklyn è fondamentale anche per un altro aspetto: sembra sia stato il primo caso in cui Apple ha rifiutato di rispondere ad una richiesta delle autorità. In precedenza Cupertino aveva ottemperato a decine di richieste di aiuto nello sblocco di telefoni, ma quando un giudice ha messo in discussione il diritto da parte del dipartimento di giustizia di obbligare Apple ad aiutarla, i legali della Mela hanno metodicamente e sistematicamente respinto le richieste.
Il caso del telefono dello spacciatore può diventare un caso San Bernardino e potenzialmente anche più clamoroso, anche per altri aspetti. Apple sarebbe tecnicamente in grado di accedere al telefono e al suo contenuto, ma non vuole farlo perchè la richiesta del governo invade la privacy e offre all’autorità un precedente. Prima di dare il via ad una operazione tecnica, rispondendo alla richiesta degli avvocati della controparte, quelli di Apple richiedono di sapere quali azioni sono state adottate da parte del Dipartimento di giustizia per arrivare al risultato che viene preteso sia portato a compimento dai tecnici di Cupertino.
L’impressione generale da parte degli osservatori è che Apple e le autorità americane stanno battagliando su tutti i terreni possibili, sperando che uno dei tanti casi che le vedono opposte finisca alla corte suprema. Questo significherebbe arrivare ad un approdo inequivocabile e definitivo che dirà se e come dipartimento di giustizia ed autorità investigative hanno diritto a chiedere ad Apple di sbloccare un dispositivo o di creare un sistema che sia in qualche modo violabile, oppure se Apple ha diritto di rifiutarsi di rispondere a questa richiesta e di continuare a costruire prodotti che sono divenuti progressivamente inaccessibili a chiunque non ne fosse il proprietario e neppure a lui se avesse la sventura di dimenticarsi la password.
Nel frattempo anche nel Massachusetts ad Apple è stato chiesto aiuto (“ragionevole assistenza tecnica”) nel decriptar un iPhone di una gang di Boston accusata di avere sparato al membro di una banda rivale.