La città di Los Angeles potrebbe aprirsi verso l’uso di mezzi di trasporto di nuova generazione allentando la sua posizione sui servizi di ridesharing (la possibilità di chiedere un passaggio con le varie app dedicate) e sdoganare l’app Waze permettendo ai cittadini di dare la caccia ai pirati della strada segnalando gli incidenti causati da questi ultimi e aiutando la polizia a rintracciarli.
Il sindaco Eric Garcetti ha fatto sapere che la città sta assumendo un consulente che si occuperà delle strategie sui trasporti e dell’evoluzione delle tecnologie legate a questi, inclusi i servizi di ridesharing e le policy sulle auto che si guidano da sole. La speranza è che la mossa consenta di migliorare sia la sicurezza sulle strade, sia il flusso del traffico nella metropoli che è da sempre notoriamente dipendente dalle auto. Si tratta purtroppo di una collaborazione di un anno e non una posizione permanente. La città ha individuato la giusta direzione ma non è ancora certo che l’amministrazione locale sarà adeguatamente preparata ad affrontare future problematiche in questo settore.
I servizi di ride sharing quali Lyft e Uber sono già attivi in molte città USA; l’espansione in mercati importanti come quello di Los Angeles è importante tenendo conto delle varie problematiche sulla prevista regolamentazione di queste operazioni. Alcune delle società che gestiscono questi servizi si qualificano come piattaforme peer-to-peer e non come aziende di taxi o limousine e gli autisti non hanno diritto a vari benefici (ferie, assicurazioni sulla salute, malattie pagate, ecc.) dei comuni impiegati.
Per quanto riguarda Waze, a Los Angeles ci sono un milione e trecentomila utenti che usano l’app in questione: una grande comunità che potrebbe dare una mano non indifferente alla polizia. L’accordo con il comune prevede la condivisione delle banche dati sulla circolazione stradale con informazioni su cantieri, ingorghi, deviazioni temporanee, ecc. e in cambio gli utenti potranno segnalare informazioni utili per rintracciare i responsabili di gravi reati.