Loren Brichter ha fiducia in Ive. L’apprezzamento per il progettista Apple, ora impegnato nel non facile compito di rinnovare l’interfaccia del sistema operativo, è da ascoltare con attenzione giacché Brichter, che ha avuto modo di parlare di Ive in un’intervista a GigaOM, non solo è un ex dipendente di Apple ad alto livello, ma è anche una delle figure più apprezzate nel campo delle interfacce; suo è Tweetie (uno dei migliori se non il miglior client per Twitter tanto che è stato acquistato da Twitter stessa) ma suo è anche il pull down, il sistema di aggiornamento che troviamo in numerosissime applicazioni iOS.
“Non vedo l’ora di verificare cosa farà”, dice Brichter parlando di Ive “Ha buon gusto – dice mostrando il MacBook Air – e, ancora più importante, ha la capacità di rimanere fedele ai materiali utilizzati, all’oggetto al quale sta lavorando”. Tra gli elementi critici che secondo Brichter sono insiti in iOS, la mancanza di attinenza con l’hardware”. Inevitabili le domande sullo scheuomorfismo, termine che indica l’uso di elementi decorativi non funzionali in un oggetto che ne evoca un altro per il quale quegli elementi invece erano indispensabili. Apple usa lo scheuomorfismo in vari elementi di OS X e iOS: il taccuino rilegato in pelle per la rubrica indirizzi, il registratore a nastro per i podcast, lo scaffale di legno per gli ebook. Questa modalità era stata voluta e promossa da Steve Jobs il quale aveva radunato alcuni “pasdaran” di questa forma di comunicazione visiva, un gruppo che via via ha preso piede spingendo Cupertino sempre più su questa strada.
Benché solo ora sia diventato di moda parlarne, lo scheuomorfismo è sempre esistito nel mondo dell’informatica (il primo esempio che viene in mente è la calcolatrice di serie con i vecchi System per i Mac classici). Steve Jobs lo amava perché, come dichiarò al lancio del primo iPhone aggiungeva “sentimento” ai dispositivi. In molti casi non può essere evitato ed è un elemento che spesso permette di fornire un feedback all’utente: pensiamo al click della macchina fotografica: è tecnicamente inutile, solo un retaggio delle macchine del passato che però offre una sorta di sicurezza a chi scatta la foto. Ma in molti ritengono che il sistema sia ora andato del tutto fuori controllo in Apple e sia applicato anche là dove è inutile o insignificante (ad esempio il registratore a nastro di Podcast è del tutto sconosciuto ad una grande parte del pubblico per il quale non evoca nulla di quel che dovrebbe).Tra chi non ama questa forma di design e che la trovano un po’ troppo kitsch, si annovera Jony Ive che nei confronti di esso è scettico, quanto Scott Forstall ne era entusiasta.
Per Brichter, Ive ha lo stesso suo senso estetico. “Non è superficiale” e avrebbe pensato il dispositivo fino in fondo, non accontentandosi di qualcosa che sembra buono”. Brichter ritiene che l’uso di elementi estetici superflui non può ad ogni modo scomparire del tutto e pensa che lo scheuomorfismo non è necessariamente una cattiva idea. Animazioni accessorie come la pagina da sfogliare, lo slide to unlock per sbloccare il telefono e altre ancora permettono di “interagire con i dispositivi in modo umano”. Per Brichter quelle che sarebbero da eliminare sono invece le texture vistose. “Spero le tolgano”.
[A cura di Mauro Notarianni]