L’ombra delle truffe si affaccia sullo Store di Apple. Se da una parte, i controlli dello Store sulle applicazioni sembrano essere addirittura eccessivi, con continue richieste di informazioni e cambiamenti agli sviluppatori prima del rilascio dell’app per iOS, dall’altra sembrerebbe che le verifiche non riguardino per nulla alcune applicazioni, che diventano scam, truffe realizzate a regola d’arte ai danni dei clienti dello Store. Il problema è stato sollevato da Infoworld, che riporta una vicenda che riguarda l’app Quickoffice Pro e ha come protagonisti la comunità di Apache OpenOffice (suite di software per il lavoro open source) e gli utenti che hanno acquistato l’applicazione Quickoffice Pro.
Per mesi, gli utenti che avevano acquistato Quickoffice Pro si lamentavano del prodotto scrivendo al supporto cui indicava lo Store, senza sapere che Quickoffice Pro non era davvero Quickoffice Pro e il supporto non era il supporto che volevano contattare, ma la comunità di Apache OpenOffice. Apache OpenOffice non ha una versione per iOS e riceveva delle mail che non avevano nulla a che fare con il proprio lavoro. Qual è la causa di questi problemi? Quickoffice Pro era un’app di Google nel 2012, tolta dallo Store a inizio 2014, e quella che era scaricata dallo Store era un’app truffa, con il nome e l’icona che traevano in inganno (identici a quelli del software ritirato da Google) e un link per il supporto alla comunità di Apache OpenOffice. Perché gli utenti dovevano lamentarsi? Per 2,69 euro avevano acquistato un’app che si presentava come una schermata grigia con la scritta “tap” che, non appena si toccava lo schermo, si spegneva.
Oltre alla comunità di Apache OpenOffice, anche Smart Apps fot Kids sarebbe stata coinvolta in una truffa simile, che ha sempre come punto di partenza un’app con il nome di una vecchia applicazione di Google.
Queste truffe, che purtroppo non sono incidenti isolati sullo Store (cosa che sarebbe già abbastanza grave) sono uno smacco per il negozio online di Apple, che sostiene di verificare meticolosamente ogni prodotto. Chissà che non siano anche un invito a un orientamento migliore dei controlli.