La prima cosa che colpisce di Logitech Spotlight, oggetto di questa recensione. è sicuramente il design: rispetto a molti telecomandi oggi in commercio la forma è molto più elegante, la superficie in metallo satinato e dello stesso colore dei MacBook lo rende decisamente attraente.
E si vede: gli utenti che lo notano sopra il banco prima di una presentazione (nel nostro caso l’abbiamo testato sul campo ad una convention in Sicilia) lo guardano curiosi: alcuni lo prendono in mano, lo scrutano, altri chiedono lumi, alcuni si stupiscono che sia “solo” un telecomando, come se il pregio della forma e dei materiali fossero destinati ad altro.
Ma se il vestito promette bene, quello che c’è sotto lo mantiene, con qualche gradita sorpresa.
Logitech Spotlight, ciak si gira
Esteticamente, diciamo, Logitech Spotlight si presenta come un parallelepipedo smussato disponibile nei colori Oro, Grigio scuro e Grigio chiaro, con una superficie metallica satinata e gli estremi in plastica bianca: nel retro una parte in plastica campeggia il logo Logi.
All’interno della scatola è presente solo il telecomando e un cavetto USB-A/USB-C per la ricarica, ma se avete un MacBook Pro o MacBook nuovi, potete usare un comune cavo USB-C/USB-C.
La prima connessione avviene tramite la connessione della chiavetta USB presente alla base con il Mac, che scarica il software e propone l’installer.
Sostanzialmente si tratta di una App che permette un veloce controllo di alcuni parametri e che “sta in ascolto” permettendo, oltre al corretto funzionamento, anche l’abbinamento all’accensione.
Si, perché per risparmiare batteria, il telecomando si spegne dopo un periodo di inattività: le note dicono che una carica completa dura sino a tre mesi, e noi non possiamo che prendere questa affermazione per buona sulla base della fiducia considerando che nelle tre settimane in cui l’abbiamo usato non abbiamo mai avuto bisogno di caricarlo e ha sempre funzionato egregiamente (e l’App per Mac segnalava sempre carica completa).
All’accensione il telecomando vibra, per indicare il corretto funzionamento, e accende per un secondo un piccolo LED nella parte frontale: i tre pulsanti permettono di avanzare di una slide (pulsante principale), di retrocedere di una (in basso) e di evidenziare un punto (in alto).
In automatico, poi, il telecomando vibra all’avvicinarsi della fine della presentazione e quando le batterie sono quasi scariche (questi avvisi sono definiti nell’App e possono essere disattivati).
Il funzionamento è senza sbavature in PowerPoint, Keynote, Foto e Lightroom: in realtà funziona anche su QuickTime, ma solo per fermare la riproduzione e spostare di un fotogramma (ma non sembra poter riprendere il filmato). Niente da fare invece al momento su VLC.
Doppia anima
Uno degli aspetti più belli del telecomando è senza dubbio la possibilità di funzionare sia tramite la chiavetta USB-A che funge da antenna wireless, sia in modalità Bluetooth. In entrambi i casi l’accoppiamento lo si fa dall’App, che mostra tutte le istruzioni, e può essere cambiato in ogni momento.
Il fatto di non avere un collegamento a infrarossi permette una ampia libertà, consentendo al relatore di posizionarsi anche non in asse con il Mac che comanda la presentazione e senza neppure occupare una porta USB (nel caso della connessione Bluetooth).
Fuoco cammina con me
Uno degli aspetti che più ci ha colpito, però, al di la del funzionamento classico, è la parte relativa al puntatore. Laddove molti telecomandi mostrano un laser rosso che semplicemente punta sullo schermo o sul telo proiettato, che da una distanza importante è praticamente impossibile da identificare, qui Logitech Spotlight offre un effetto particolarmente intrigante per la messa a fuoco.
In pratica oscura tutto il monitor tranne la parte dove puntiamo, che resta visibile all’interno di un cerchio: l’effetto è molto bello e va di pari passo con la raffinatezza estetica del prodotto.
Interessanti anche le possibilità di configurazione dell’effetto, con o senza puntatore, con o senza ingrandimento oppure con la possibilità di spostare il puntatore ma senza l’evidenziazione. Peccato che tutte queste modifiche possano essere fatte solo sull’App e quindi non a presentazione in corso.
Ovviamente una volta attivata la messa a fuoco, il puntatore segue i movimenti del telecomando, sino a che si tiene premuto il pulsante in alto. Questa funzione è attivabile praticamente ovunque, incluso il Finder, e si presta bene anche al di la di una presentazione a slide, come ad esempio per un training.
La bacchetta magica
Configurare e imparare ad usare il nuovo Logitech è cosa da pochi minuti per un utente avanzato, una ventina per tutta la configurazione e le prove, pochi di più se siete un po’ “litigiosi” con la tecnologia, ma una volta imparato non ve ne preoccuperete più.
Il funzionamento è risultato impeccabile con MacBook Pro, iMac e Mac mini, sia in USB che in Bluetooth: la messa a fuoco è molto bella da vedere a durante una presentazione strappa qualche sorriso e diverse domande alla fine (e non vi offendete se talvolta sono più interessati al telecomando che a quello che avete presentato, può succedere).
La forma è elegante, sta molto bene in mano e la batteria è ben più che sufficiente per qualsiasi cosa ne dobbiate fare, anche molte di più a dire la verità.
Qualche cosa da migliorare magari c’è, come il funzionamento con QuickTime o la presenza di uno storage interno che possa contenere le presentazioni (anche pochi GB) ma sono questi vezzi, non vere necessità, che forse se non avessimo scritto non ci avreste mai pensato.
[usrlist Design:5.0 Facilità-d’uso:4.5 Prestazioni:4.5 Qualità/Prezzo:4.0]
Pro:
- Design elegante
- Doppio sistema di connessione
- Puntatore avanzato
Contro:
- Manca un piccolo storage
- Funzionamento parziale con QuickTime
Prezzo: 134,99 Euro
Logitech Spotlight è disponibile nei migliori negozi o direttamente dal sito Logi a 134,99 Euro, ma lo potete trovare scontatissimo oggi su Amazon.it.
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