Logitech, azienda nota per la produzione di mouse, tastiere, webcam e altri accessori per Mac e PC, ha riferito che indicherà la certificazione Carbon footprint dei suoi prodotti sul packaging e sul sito aziendale.
Etichette specifiche appariranno entro fine anno prima sui prodotti dedicati al gaming, e man mano per i restanti prodotti. L’azienda riferisce che l’idea è di promuovere queste iniziative, responsabilizzando gli utenti in fase di acquisto, auspicando che altre aziende seguano il suo esempio.
“Riconosciamo la portata delle sfide ambientali che oggi il nostro pianeta si trova ad dovere affrontare”, riferisce Bracken Darrell, presidente e CEO di Logitech. “Stiamo alzando la posta negli sforzi per ridurre il nostro impatto ambientale ma non possiamo farlo soli. Comunicando l’impatto ambientale dei nostri prodotti, incoraggiamo e collaboriamo con i consumatori a migliorare il mondo”. Per Logitech l’impronta di carbonio è un po’ come l’assunzione di calorie: così come vogliamo sapere il fabbisogno o consumo calorico, è importante conoscere la quantità di emissioni di gas a effetto serra generate nell’intero ciclo di vita di un prodotto o servizio. Nel 2019 l’azienda si è impegnata verso l’obiettivo di alimentare tutte le sue strutture esclusivamente da elettricità rinnovabile entro il 2030.
La misurazione della Carbon Footprint di Prodotto – CFP – richiede l’individuazione e la quantificazione delle emissioni derivanti dall’estrazione e la trasformazione delle materie prime, dall’energia utilizzata, dalle fasi di produzione, distribuzione, uso e smaltimento del prodotto. È uno strumento che consente di monitorare l’effettiva sostenibilità di prodotti e servizi proposti sul mercato, sostenendo l’attività di comunicazione e di promozione, in quanto è in grado di definire il contributo all’effetto serra, tramite il valore di un unico indicatore.
Apple indica la carbon footprint dei suoi prodotti nelle schede dei vari prodotti. La Casa di Cupertino ha ridotto la propria carbon footprint complessiva del 35% dal 2015: un dato che tiene conto delle emissioni di gas serra generate da centinaia di fornitori e dai milioni di dispositivi elettronici dei clienti