«Ne abbiamo costruite un mucchio, pensando che la gente corresse a comprarsele per Natale. Ma è stato un evidente errore e per questo cessiamo la produzione di Revue». Le dichiarazioni con cui oggi Guerrino De Luca cancella dopo circa un anno di non troppo alterne fortune (nel senso che di “up” non se ne sono proprio visti come ammette la multinazionale svizzera) la decisione di abbracciare la piattaforma Google TV, intorno a cui Revue è costruita, suonano davvero molto forti, assai più forti di quanto non ci si sarebbe potuti attende dai segnali che arrivavano dal mercato, e dal punto di vista di Google, anche preoccupanti visto che la stroncatura arriva dal suo principale e più prestigioso partner nell’impresa.
“Logitech Revue – ha detto ieri il CEO in un intervento senza mezze parole presentato durante un incontro con azionisti e gli investitori – è stato lanciato con un software che non definirei beta, ma un software che non era completo e non sintonizzato su quello che i consumatori vogliono in salotto, per non parlare di tutte le questioni relative ai contenuti”. Il Ceo di Logitech si riferisce alla quantità ridotta di materiali al momento disponibili per gli utenti di Google TV. Inizialmente venduto con link integrati per la visione dei video web, nel corso del tempo Google TV avrebbe dovuto attingere a cataloghi di film e contenuti a pagamento, funzione non presente a causa dello stop alle trattative tra il colosso delle ricerche online e le etichette del cinema e della TV.
Ancora più grave secondo il dirigente di Logitech il fatto che se l’ntegrazione della TV e di Internet è inevitabile, il lancio di Logitech Revue è stato prematuro, il prezzo troppo elevato e le funzioni offerte non tagliate per l’impiego in salotto. «Ci siamo impegnati a costruirne un mucchio pensando che per Natale la gente si precipitasse a comprarle, ma a 300 dollari è stato evidentemente un errore»
Per queste ragioni dopo il Revue Logitech sospende qualsiasi altro progetto legato a Google TV in attesa che i tempi e il prodotto maturino. De Luca auspica una rivoluzione della televisione e del salotto digitale guidati da Google TV ma con una soluzione meno costosa e un approccio più cauto.L’identikit di un prodotto dal prezzo molto più abbordabile e di un approccio più cauto corrisponde alla Apple TV di Cupertino.
Al lancio è stata giudicata come un modesto update, se non un alleggerimento troppo spinto, del modello precedente inoltre non è un segreto che Apple TV non abbia mai raggiunto numeri di vendita da record. La stessa Apple dichiara da sempre che Apple TV è solo un “hobby” per la società della Mela, una delle frasi celebri di Jobs. Sembra però che dopo l’insuccesso di Google TV la strategia di basso profilo di Cupertino sia per il momento l’unica vincente. Questo significa che la battaglia per il dominio del salotto digitale e della TV connessa debba ancora raggiungere il suo apice. E’ probabile che Google decida di rivedere il suo approccio alla TV mentre i costruttori storici del settore sono da tempo lanciati sulle TV connesse e con supporto per le app.
L’unico fattore di destabilizzazione potrebbe arrivare ancora una volta da Apple: da anni si vocifera che Cupertino voglia rivoluzionare la televisione. Le indiscrezioni sono state riprese con forza nelle ultime settimane: nella biografia postuma di Jobs il co-fondatore della Mela dichiara di aver trovato finalmente la via per rendere la TV facilissima da usare, mentre i più accreditati analisti delle cose della Mela sostengono che nei laboratori di Cupertino circolino pannelli TV di dimensioni sufficientemente grandi per il salotto. Gli addetti ai lavori ritengono trattarsi di prototipi idonei per una televisione con il logo Apple che potrebbe vedere la luce entro il 2013.