Jay Freeman o “Saurik” è noto per essere lo sviluppatore di Cydia, software per iPhone, iPad e iPod touch che permette agli utenti che effettuano la procedura di jailbreak del proprio dispositivo di installare software e pacchetti di terze parti, non autorizzati da Apple, alternativi a quelli dell’App Store.
Freeman ha citato in giudizio Apple per comportamenti anticompetitivi. A riferirlo è il Washington Post spiegando che Cydia accusa Cupertino di usare “strategie anticoncorrenziali” che avrebbero “quasi distrutto Cydia”, prima del lancio dell’App Store, e i legali dello sviluppatore parlano di monopolio nella distribuzione di software. Secondo Cydia, senza il “monopolio illegale” di Apple nella distribuzione di app per iOS, gli utenti potrebbero scegliere “come e dove individuare e ottenere app per iOS”, e anche gli sviluppatori avrebbero a disposizione un metodo di distribuzione alternativo delle app.
Fred Sainz, portavoce della Casa di Cupertino, ha riferito al Washington Post che l’azienda esaminerà la causa legale ribadendo che Apple non è un monopolio giacché deve affrontare la concorrenza di Android. Apple ha inoltre la necessità di mantenere il controllo sulle modalità con le quali i software vengono installati sugli iPhone per impedire agli utenti di scaricare accidentalmente virus e malware, minacce con alle quali il dispositivo diventerebbe più suscettibile con un app-store di terze parti.
La lamentela di Saurik è simile a quella di Epic Games, che ha citato in giudizio Apple affermando di imporre una “tassa” e controllare la distribuzione del software consentito sulla sua piattaforma. Dalle prime udienze sembra di capire che ben difficilmente i giudici daranno ragione a Epic Games, e la stessa cosa accadrà probabilmente anche con Cydia. Certo ci guadagnerà sicuramente in pubblicità.
Secondo Jay Freeman il proprietario di un dispositivo deve essere in grado di accedere a qualunque parte del sistema e controllare il software come crede. A suo dire il jailbreaking è “uno strumento vitale” per gli utenti iPhone. “Moralmente parlando, è il vostro telefono e dovreste essere in grado di farci quello che volete”, ha dichiarato Freeman. “Ognuno dovrebbe poter decidere quali applicazioni installare, e da dove scaricare queste applicazioni”.
Apple ha predisposto patch che impediscono il jailbreak e l’uso di strumenti come Cydia (o quanto meno rendono l’operazione complessa per l’utente medio). Nella citazione in giudizio si afferma che Apple usa un “linguaggio tendenzioso” per convincere gli utenti che il jailbreaking sia pericoloso e che strumenti come Cydia ridurrebbero la sicurezza e i meccanismi di protezione di iPhone. A detta di Freeman tali affermazioni sono “falsità” riportare per manipolare gli utenti.
Apple ha recentemente riferito che ogni settimana mezzo miliardo di visitatori dell’App Store interagisce con 1,8 milioni di app. Molte di queste app sono create da sviluppatori indipendenti che spesso mantengono il proprio lavoro full-time per finanziare i loro progetti fino a quando non diventano realtà. Apple ha recentemente presentato l’App Store Small Business Program, una nuova struttura di commissioni che punta a sostenere le piccole realtà e gli sviluppatori indipendenti, e a promuovere innovazione per la prossima generazione di app. Con la nuova struttura di commissioni dell’App Store, le piccole imprese e gli sviluppatori indipendenti che guadagnano fino a 1 milione di dollari l’anno hanno diritto a una commissione ridotta al 15%, la metà della commissione standard applicata dall’App Store.