Ha fatto molto discutere una vicenda che nei giorni passati ha visto contrapposta Apple con lo sviluppatore di Dash, applicazione Mac e iOS che consente di eseguire ricerche sulle API. Lo sviluppatore Bogdan Popescu aveva provato a migrare il suo account da individuale ad aziendale; in seguito a questa richiesta Apple ha eseguito delle verifiche ed eliminato del tutto l’account. Alla richiesta di spiegazioni, Cupertino ha fatto sapere che la decisione è stata presa perché erano stati rivelati comportamenti anomali con le recensioni di varie app a lui riconducibili.
La vicenda è rilevante perchè ha coinvolto direttamente Philip Schiller, Senior Vice President Worldwide Marketing di Apple, che ha spiegato i contorni dei fatti via Twitter e poi in un’email ha spiegato che la posizione di Cupertino è inamovibile e l’account non sarà riattivato. Ma recentemente Apple – accusata da molti di immobilismo e di cancellare account sviluppatori senza troppo preoccuparsi delle conseguenze – è tornata sulla questione con nuovi dettagli per giustificare il suo comportamento.
Si scopre che le azioni anomale riferite all’account di Popescu sarebbero state numerose e tutte finalizzate a manipolare il punteggio su App Store di 25 diverse applicazioni. Popescu si difende affermando che i comportamenti anomali non hanno nulla a che fare con lui ma con un secondo account che aveva creato con una sua carta di credito per un parente. Quando Apple ha cominciato a individuare comportamenti anomali, ha inviato messaggi di avvertimento all’account del parente ma non a quello dello sviluppatore di Dash che, a suo dire, non avrebbe mai saputo nulla degli ammonimenti che nel frattempo Cupertino inviava.
Sul suo blog, Popescu ha riportato una telefonata, una conversazione (registrata all’insaputa dell’interlocutore) con un portavoce di Apple dalla quale si evince che l’azienda era disposta a tornare sui suoi passi se lo sviluppatore avesse ammesso gli errori. Popescu non ritiene corretto il comportamento di Apple, continua ad affermare di non sapere cosa accadesse sull’altro account legato alla sua carta. Nella storia bizzarra e contorta al momento l’unica ad avere agito correttamente, secondo regole ben definite, sembra essere stata Apple anche se l’agguerrita community degli sviluppatori tende, forse anche per ragioni corporative e forse per una certa innata antipatia per le pratiche non sempre comprensibili che vengono condotte su iTunes Connect, a stare dalla parte Popescu.