Cresce il mercato dei droni e nuove norme e regolamenti differenti previsti in varie parti del mondo. Negli USA il mese scorso la Federal Aviation Administration, – l’agenzia del Dipartimento dei Trasporti statunitense incaricata di regolare e sovrintendere a ogni aspetto riguardante l’aviazione civile – ha annunciato nuovi partner del settore dei droni per il LAANC (Low Altitude Authorization and Notification Capability), iniziativa che permetterà di rilasciare autorizzazioni e permessi a operatori di droni riconosciuti negli spazi aerei a loro concessi. Nel Regno Unito, invece, è stato predisposto il divieto assoluto di utilizzo dei droni a meno di un chilometro dagli aeroporti.
Per stabilire prassi specifiche e univoche, l’International Organization for Standardization (ISO) ha redatto la prima bozza di uno standard globale per l’uso dei droni. Nella bozza si indicano zona d’interdizione al volo (no-fly zone) vicino agli aeroporti e altre misure di geofencing (blocco di perimetri virtuali) per tenere lontani i droni da aree a rischio. Gli standard – scrive Engadget – prevedono che gli operatori di droni rispettino la privacy e l’intervento umano in situazioni di emergenza. L’ISO suggerisce inoltre l’istituzione di attività di training, funzionalità di logging per i voli e attività di manutenzione obbligatoria, oltre che il rispetto di specifiche norme sulla protezione dei dati.
La consultazione pubblica sugli standard è aperta fino a 21 gennaio e le misure definitive dovrebbero essere adottate nel 2019. Questi standard di riferimento sono regole formali e simili suggerimenti sono già adottati in varie parti del mondo ma l’ISO spera che le regole diventino prassi di eccellenza per produttori e operatori di droni. Nelle specifiche ISO saranno presenti indicazioni relative ad aspetti tecnici, gestione del traffico aereo, qualità della produzione.