Una delle caratteristiche dell’arte contemporanea è l’estrapolazione: un oggetto viene estrapolato dal suo ambiente “naturale” e inserito in un contesto estraneo. Attraverso questo movimento, un oggetto diviene “arte-fatto”, viene fatto arte, inserendolo in una dimensione differente, allo scopo di esprimere un concetto che vada oltre al semplice utilizzo quotidiano.
Così ha fatto l’artista contemporaneo dNASABb, che ha inserito il famoso lettore mp3 di Apple come centro di gravità delle sue sculture, costituite da materiali d’uso popolare, principalmente plastica, con i quali compone figure fra la pop art e l’arte povera.
Con la rassegna iPOD Ecosystems assistiamo a una raffigurazione tangibile del flusso multimediale liberato dal player della Mela, espresso attraverso frecce multi-direzionali di plastica, con l’aggiunta di luci e riflessi brillanti e luminosi, totalmente saturi di impatto cromatico.
Un tentativo di comunicare in maniera visiva ciò che l’iPod esprime solitamente con i suoni, percepibili solo acusticamente. Contemporaneamente, gli iPod sono “fusi” con volumi granitici, quasi a simboleggiare lo status materiale del dispositivo Apple, oggi cementato e fissato nella “popolarità ” attraverso la sua ampia diffusione.
Iniziative di questo tipo dammi davvero un’idea di quanto ormai il prodotto di Steve Jobs abbia preso piede non solo come status symbol tecnologico, ma anche come espressione estetica e socio-culturale.
La mostra di dNASABb è in esposizione presso lo Scope Art Fair di New York.