La borsa non sorride ad Apple e al suo nuovo iPhone 3G. Nel corso della giornata di ieri i corsi di Cupertino hanno infatti segnato il passo chiudendo con un ribasso del 2,1%.
Ad incidere sul ripiegamento di AAPL, oltre che il tradizionale effetto ‘sell on the news’ (le azioni di Cupertino incorporano già abbondantemente tutte le notizie ufficializzate ieri) anche qualche timore emerso a margine del discorso di Jobs, in paricolare la preoccupazione che il prezzo di ingresso di 199$ sommato alla rinuncia ai profitti che le derivavano dai gestori di telefonia mobile sotto forma di percentuale sui contratti, possa andare ad incidere sul bilancio.
Il costo di 199$, specificatamente, è lo stesso di un iPod nano con la stessa quantità di memoria. A questo punto molti analisti sospettano che il telefono, pur a fronte di un contratto telefonico da alimentare, finisca per cannibalizzare il fronte dei player. Poiché questo business ha generato fino ad oggi il 40% del totale del fatturato lo sguardo attento sulle dinamiche di vendita di iPhone in rapporto ad iPod è più che giustificato. Un altro aspetto non da trascurare è la modalità con cui iPhone sarà venduto; al momento sembra quasi certo che Apple limiterà i punti vendita dove sarà possibile acquistare l’iPhone cancellando la disponibilità sul negozio on line, obbligando un maggior numero di clienti a frequentare i negozi ‘reali’. Indirizzando un maggior numero di persone verso i punti vendita di At&T si potrebbe perdere l’effetto volano.
Se poi come sospetta qualcuno Apple potrebbe anche cessare o limitare fortemente la disponibilità presso i suoi negozi (questo per la stretta imposta alle politiche di attivazione del cellulare), si comprende come ci possa essere un riscontro negativo anche sull’ hardware trainato da iPhone, per non parlare del fatto che la stretta sull’unlock potrebbe eliminare molte vendite hardware che andavano tutte in carico ad Apple stessa.
Infine qualche analista sospetta che indirizzando la gente prezzo un punto vendita AT&T i clienti potrebbero essere messi di fronte ad una alternativa costituita da altri telefoni nella stessa fascia di prezzo e con differenti funzionalità .
In ogni caso oggi praticamene più nessuno sembra mettere in dubbio le previsioni di vendita di 10 milioni di iPhone fissate da Apple. I più pessimisti parlano di 10,5 milioni, qualcuno si spinge ad ipotizzare anche 14 milioni di iPhone venduti entro fine anno, ammesso che Apple sia in grado di costruirne una simile quantità .