Secondo il sito 9to5mac il futuro iPhone 5 (sempre ammesso che si chiamerà così) supporterà connessioni wireless sfruttando il chip dedicato BCM4334 di Broadcom. Una novità che, in effetti, non sorprenderebbe, poiché l’iPhone 4S e il nuovo iPad utilizzano il suo predecessore, il chip BCM4330. Tra le peculiarità del nuovo chip un processo produttivo a 40 nanometri contro i 65 del precedente e una progettazione pensata sin dall’inizio per ridurre i consumi: a detta di Broadcom i miglioramenti in termini di consumo variano dal 40% al 50%; quando non utilizzato, inoltre, consuma tre volte in meno rispetto al chip di precedente generazione.
Per quanto concerne la connettività, il nuovo chip supporta connessioni WiFi dual-band e Wi-Fi Direct. Quest’ultima peculiarità potrebbe consentire ad Apple di integrare funzionalità del tipo AirDrop in iOS. Questa tecnologia è apparsa per la prima volta con OS X Lion (ne abbiamo parlato approfonditamente qui) e consente di individuare utenti vicini, condividendo con essi file direttamente, senza neanche bisogno di configurare un network WiFi in comune. È possibile scambiare file tra dispositivi vicini, sfruttando una modalità di collegamento semplice (ricorda un po’ l’accoppiamento tra dispositivi Bluetooth), veloce (è sfruttata la rete WiFi) e sicura (Apple ha predisposto specifici layer di sicurezza). Wi-Fi Direct è uno standard che permette la comunicazione diretta tra smartphone, computer, console e altro su rete WiFi senza necessità di dover usare un hot spot centrale.
La tecnologia AirDrop non è basata si questo protocollo ma adotta meccanismi di funzionamento simili, permettendo al Mac (e presumibilmente in futuro anche ai dispositivi OS) di individuare utenti limitrofi con dispositivi che supportano la stessa tecnologia, visualizzando un’interfaccia di semplice uso e avviando il trasferimento con il semplice drag&drop: il destinatario deve solo accettare o no i file in arrivo (un po’ come avviene con lo scambio dati Bluetooth, solo che qui avviene tutto via WiFi permettendo, dunque, anche il trasferimento di file di grandi dimensioni). AirDrop non ha bisogno di collegarsi a un network esistente, ma la connessione tra due dispositivi può essere avviata “al volo”, senza bisogno di creare un network temporaneo.
[A cura di Mauro Notarianni]