Si può rimpiazzare un Mac con un iPad? O meglio ancora, rimpiazzare in generale un Pc? Fino a pochi giorni fa avremmo detto “sì”, con un atto di fede negli investimenti e nelle promesse fatte da Apple al riguardo.
Come altro spiegare infatti il lungo percorso che ha portato a creare una versione di iOS commercializzata come “iPadOS”, dedicata cioè al tablet di Cupertino, anche se in realtà non differisce ma è sostanzialmente una versione di iOS con alcune aggiunte? Oppure i tablet Pro sempre più capaci e performanti, dotati anche di prese Usb-C anziché anziché delle consuete prese Lightning? La possibilità di usare app una accanto all’altra e anche in sovrapposizione? E infine della nuova versione del sistema operativo, iPadOS, che introduce cambiamenti e aggiunte sostanziali oltre a quello che iOS faceva sinora, arrivando a forme di comunicazione tra app, passaggio di dati e accesso allo storage locale ed esterno sempre meno legate alla filosofia “app-centrica” dello iOS degli esordi?
Adesso però, secondo un osservatore volutamente provocatorio Chris Matyszczyk di ZDNet, dove tiene la rubrica “Technically Incorrect”, le cose non stanno più così.
«L’iPad è l’unico futuro possibile per la produttività informatica? No, non lo è. E alla fine è d’accordo anche Apple», scrive il commentatore. Che aggiunge: Apple, dopo innumerevoli campagne pubblicitarie in cui si dava per scontato che il computer del futuro sia il solo iPad, adesso si calma e prende un passo nuovo. Lo fa presentando il nuovo “bestione da combattimento”, il MacBook Pro 16. E lo fa un po’ anche per bocca di Phil Schiller, il vicepresidente con delega al marketing mondiale che ha incontrato vari giornalisti durante la presentazione informale del MacBook Pro alla stampa americana a New York, sostenendo qualcosa di lontano dalla “verità” che Apple ha portato avanti per anni.
Secondo Apple infatti da tre anni a questa parte “Cupertino ha piagato con il messaggio secondo il quale l’iPad Pro non è solo un computer, ma anche il solo computer di cui avremo mai bisogno”. Le pubblicità sono passate da quelle che sostengono non solo che l’iPad Pro è un vero e proprio computer con tutti i crismi, ma che lo è anche in alternativa e poi in via esclusiva rispetto ai Mac e ai pc tradizionali. Insomma, «Apple sembrava che in pratica stesse deliberatamente trascurando i MacBook per forzare i consumatori dal lato degli iPad. Quale altra spiegazione ci potrebbe altrimenti essere per la tastiera a farfalla così mal aggraziata?», sostiene il commentatore americano.
Alla fine però l’azienda si è arresa. Perché, presentando alla stampa il MacBook Pro 16 ha anche ammesso, attraverso la voce di Phil Schiller, che non solo i tablet e i computer solo connessi alla rete sono un fallimento per l’educazione e per i bambini, ma anche che “Siamo convinti che il miglior personal computer sia un Mac e vogliamo andare avanti su questa strada. E pensiamo che il miglior tablet sia un iPad, e vogliamo andare avanti anche su questa strada”. Parola insomma di Phil Schiller.
Una parola che, secondo Matyszczyk vale per una dichiarazione di disamore: l’iPad non è sufficiente, non sostituisce un personal computer. Lo può fare per singoli scopi molto specifici, come ad esempio lo sfondo per questo racconto spezzacuore dello scrittore americano Michael Chabon che lavora alla sceneggiatura di un film della serie di Star Trek sul suo iPad, vegliando il padre in coma in ospedale , ma non trasformandosi in una macchina generalista come volevano gli spot di Apple con la bambina che ignora cosa sia un computer perché ha conosciuto solo l’iPad.
«Posseggo un iPad Pro – dice Chris Matyszczyk – e ho provato con insistenza a trasformarlo nel mio strumento per la produttività principale. Purtroppo, ci sono alcune funzioni di base che ancora non riesce a soddisfare».
È una bocciatura, non c’è margine di ambiguità alcuno dietro a questo scritto. Però è da tenere a mente anche che c’è del vero in quel che dice il giornalista. L’iPad in generale e soprattutto l’iPad Pro è uno strumento potentissimo, versatile e complesso, ma non è una macchina generalista buona per tutti gli usi. È stabile e sicura, ma non universale e non completa. Per questo tipo di approccio ci sono altri tipi di computer, quelli personali appunto, che possono fare di tutto e di più. A parte questo, l’iPad è uno strumento fantastico. Soprattutto se possiamo usare il Mac quando le cose si fanno più complicate.