Avere in casa un componente della famiglia che scrive di tecnologia e che è pure un appassionato “geek” può essere un vantaggio o uno svantaggio: dipende dai punti di vista.
Il punto di vista della consorte di solito è negativo e, se anche se può essere curiosa di tecnologia, il ritrovarsi dappertutto aggeggi elettronici, alimentatori, cavi di collegamento, scatole di prodotti da re-imballare e spedire molte volte può andare oltre i propri livelli di sopportazione e a nulla valgono le rassicurazioni, le scuse e raccomandazioni del tipo “sono i miei strumenti di lavoro”, “devo finire una recensione entro domenica”, “non buttare via tutte quelle scatole che devo restituirle”.
Il punto di vista dei piccoli di famiglia è sicuramente più positivo: il fatto di provare subito tutte le novità che arrivano sul mercato oltre che un arricchimento delle proprio conoscenze e curiosità è pure un motivo di vanto con gli amici tanto più ora che possedere o avere per casa qualsiasi oggetto con il marchio della mela non è percepito come la fissazione di un gruppo di reietti ma l’appartenere ad una (per fortuna) vasta avanguardia tecnologica e (purtroppo) modaiola.
Disquisizioni sociologiche a parte, i figli vogliono andare sul concreto e sono i primi ad impossessarsi dell’iPad. Con un campionario di età molto variegato (15-11-5) è facile capire come ormai l’interfaccia touch sia un dato acquisito per tutte le giovani generazioni e che questo permetta anche al più piccolo che non sa leggere e conosce appena i numeri di attivare subito le applicazioni iPhone sincronizzate dal Mac e di cominciare ad esplorare senza timore anche le nuove che sfruttano un percorso di accesso agli strumenti coerente.
Ovviamente i piccolini non posseggono un iPhone ma con iPad riproducono lo stesso atteggiamento che hanno con il telefono del padre: lo sequestrano senza tanti complimenti incuranti in questo caso del fatto che trasportandolo per la casa senza custodia corrono il rischio di farlo cadere rovinando il prezioso vetro frontale.
Dicevamo che Il passaggio da iPhone (o iPod touch) è assolutamente indolore ma dobbiamo aggiungere che nel caso di prole molteplice comporta un vantaggio enorme: anche i giochi “ingranditi” insieme a quelli originali diventano un sistema per un gioco “collaborativo”, diretto e molto più fisico. I bambini in pratica cooperano di più grazie allo schermo più grande e alla capacità di intervenire direttamente sul “teatro delle operazioni”.
Il gioco di iPhone “Alice in Wonderland” viene vissuto insieme con suggerimenti reciproci, i disegni e i suoni sulla lavagna magica virtuale di Doodle Buddy vengono scoperti, discussi e decisi insieme per non parlare della possibilità, che si sta allargando, dell’utilizzazione di giochi a due oppure a 4 contendenti in cui l’iPad diventa di volta in volta una scacchiera, un campo da gioco, un tavolo per le sfide ad “Uno” e così via.
L’altro aspetto che i figli di tutte le età danno per acquisito è quello della consultazione delle foto ed anche questo diventa prima di tutto un motivo di ricerca della meraviglia da parte di altri parenti, i nonni in primis, e poi di insegnamento di una tecnica di presentazione ed elaborazione delle immagini con il rapidissimo e stupefacente zoom & pan che si può operare e con la scelta di passare agli scatti più significativi.
Abbiamo citato i nonni: anche loro non sono immuni al fascino dell’oggetto e se qualcuno di loro non ricorda il nome di Steve Jobs e di iPad stesso (…”è l’aggeggio che ha presentato negli Stati Uniti quel signore magro magro? L’ho visto a Pasqua su tutti i TG”) vogliono capire come funziona perlomeno la consultazione degli album fotografici visto che figli e nipoti negano loro ormai da anni l’accesso alle foto scattate e confinate nell’esclusivo dominio digitale.
I nonni sono pure interessati alla navigazione su internet “da divano” ma purtroppo dovranno accontentarsi di una rapida prova visto che i bimbi si impossessano dell’iPad lasciando loro la vaga speranza di un iPad come regalo personale verso la fine dell’anno.
Abbiamo lasciato la moglie un po’ scocciata (per l’ennesimo gadget che entra in casa) ma curiosa all’inizio del nostro racconto. Anche lei vorrebbe trovare un momento di pace per provarlo, per gustarsi le foto dei bimbi o semplicemente per capire la novità della navigazione o la reale utilità di un altro oggetto con la mela che popola il quotidiano familiare: proviamo a scaricare insieme una applicazione gratuita che si chiama EyeWitness, creata dal Guardian e da Canon; è una raccolta di immagini con un breve commento sul fatto ed un tip sulla tecnica fotografica adottata.
Ci troviamo insieme a commentare la bellezza degli scatti e il loro contenuto, a discutere dei protagonisti e delle scene e alla fine a commentare la qualità stupefacente del display o e del fatto che, con i figli a letto e la TV spenta siamo qui a condividere un piccolo grande schermo, a rivedere con AirVideo le immagini del nostro ultimo viaggio o lo streaming dei video girati con la nostra macchina fotografica dai nostri figli custoditi sul disco di rete.
La giornata dell’iPad in famiglia è finita. La batteria con tutto questo mostrare, giocare e contendersi il tablet è durata ben più delle 10 ore previste ma iPad come noi ha bisogno di una ricarica.
A domani.