Cosa potrebbe accadere proiettando le strutture e gli strumenti di Internet in quello che sembrerebbe essere apparentemente una categoria di luoghi lontanissimi dalla tecnologia online, ovvero in piccolo paese nel sud Italia, nello specifico Civitacampomarano, una cittadina di 545 anime in provincia di Campobasso in Molise? La risposta arriva da un esperimento, un po’ arte, un po’ cultura, un po’ provocazione, di Biancoshock,uno street artist milanese
Il suo Web 0.0 è fatto di cose e persone collocate in una dimensione molto reale ma che richiamano il virtuale. In un paese piccolissimo, dove probabilmente concetti come la banda larga e le reti 4G non sono famigliari a tutti, specialmente gli anziani, nascon le corrispondenze di popolarissimi servizi virtuali. Così la cabina telefonica è diventata Whatsapp, la bacheca con gli eventi del peaese Facebook, la donna anziana perennemente fuori dalla porta di casa Wikipedia e il negozio “tuttofare”, eBay.
L’idea provocatoria è quella di dimostrare che queste funzioni virtuali della rete, considerate oggi dalla stragrande maggioranza della popolazione come necessarie ed essenziali per la vita di tutti i giorni, esistono da sempre anche dove il ritmo della vita non tiene conto di Internet: la rete è raffigurata e preceduta dalla vita quotidiana e materiale, dimostrando con delle installazioni, divertenti e colorate, certo anche un po’ ironiche, come nelle tradizioni e nella cultura popolare – sebbene sotto altre forme – questi strumenti siano presenti in differenti e forse più umane (in senso proprio) forme.
Senza dubbio ci sono notevoli differenze, fra cui la più evidente ovvero l’impossibilità di andare aldilà di quanto offerto dalla vita di Paese, che rappresenta esso stesso i confini di quell’Internet della vita reale dipinto da Biancoshock, ma fa riflettere vedere Facebook, Twitter e YouTube prendere materialità e in fondo ci fa prendere coscienza sul fatto che anche noi che viviamo in Internet, corriamo il rischio di avere un confine che tendiamo a non superare: quello tra virtuale e reale, tra cloud e quotidiano. Questo nonostante la nostra vita senza materialità e rapporti personali non sarebbe una vera vita.