Recentemente la municipalità di Pechino ha ancora una volta dichiarato lo stato di “allarme rosso” per i livelli di inquinamento atmosferico. Il problema non c’è solo a Pechino (dove vivono oltre 20 milioni di persone) ma anche in altre città cinesi, a causa dell’utilizzo massiccio di carbone. Anche in varie città italiane sono stati recentemente superati i livelli consentiti dalla legge per le concentrazioni di PM10 per metro cubo, uno dei principali agenti inquinanti dell’aria.
L’inquinamento atmosferico potrebbe diventare un business per società quali IBM e Microsoft. Ne parla il portale MoneyControl spiegando che le società in questione sono due tra quelle alle quali varie autorità si affidano per le previsioni sull’inquinamento. In Cina il governo è particolarmente preoccupato di fare bella figura in virtù delle Olimpiadi Invernali del 2022; l’inquinamento aumenta con l’inverno, anche per colpa dell’accensione degli impianti di riscaldamento, in gran parte alimentati a carbone.
Yu Zheng, ricercatore di Microsoft, ha spiegato che c’è una “Crescente attenzione per i servizi di previsione della qualità dell’aria” e che “Sempre più persone si preoccupano di questa tecnologia dell’informazione”.
Un precursore e rudimentale meccanismo per le previsioni è quello di Dustin Grzesik, esperto in geochimica ambientale ed ex residente di Pechino che ha creato Banshirne.com, un sito e un’app per smartphone che permette di prevedere i giorni con l’aria pulita sfruttando dati metereologici pubblicamente disponibili e pattern con le direzioni dei venti. “Se è possibile prevedere il meteo, con poche variabili in più è possibile fare previsioni anche sulla qualità dell’aria” spiega Robert Rohde di Berkeley Earth, organizzazione non profit statunitense che mappa l’inquinamento atmosferico della Cina in tempo reale.