L’organo regolatore della comunicazione russo, Roskomnadzor, ha ordinato il blocco degli accessi al sito di LinkedIn, in applicazione di una sentenza del tribunale che ha dichiarato la società di social networking colpevole di violare le leggi di archiviazione dei dati.
LinkedIn ha oltre 6 milioni di utenti registrati in Russia ma la legge locale richiede ai siti web che memorizzano i dati personali dei cittadini di farlo su server che si trovano nei confini nazionali, cosa che l’azienda, ora di proprietà di Microsoft, non starebbe facendo. Il sito di LinkedIn verrà bloccato dai principali Internet Service Provider russi, fra cui Rostelcom, MTS e Vimpelcom, che hanno dichiarato di essere pronti a provvedere al blocco entro 24 ora dalla richiesta.
Il social network non ha risposto immediatamente alle richieste per un commento, ma aveva avvertito all’inizio del mese di novembre che la decisione rischiava di negare l’accesso al suo sito per milioni di membri russi, comprese le imprese che lo usano per far crescere il loro business. Il portavoce del Roskomnadzor, Vadim Ampelonsky, ha detto di aver ricevuto una lettera dalla direzione USA di LinkedIn con una richiesta di incontro, incontro che dovrà però prima essere approvato dal ministero degli esteri e dei servizi di sicurezza in quanto LinkedIn è una società straniera.
L’azione disposta in questi giorni arriva a sorpresa. La norma è stata introdotta nel 2014, ma mai applicata in precedenza e quidi LinkedIn è il primo grande social network ad essere bloccato dalle autorità in adempienza della legge, creando un pericoloso precedente per le società he vogliono operare in Russia. I critici vedono la mossa contro LinkedIn come parte di un attacco ai social network in un Paese che ha sempre più rafforzato il controllo su Internet in questi ultimi anni.