Un’idea attraversa le redazioni e i siti di internet. È l’idea che Apple, con il doppio colpo della nuova versione del suo sistema operativo iOS e del nuovo iPad 10.5 possa avere toccato un nuovo livello per quanto riguarda l’uso della tavoletta con la mela per produrre oltre che per consumare contenuti.
I lettori ricorderanno che, dal momento del lancio dell’iPad nel 2010, l’attenzione della critica si è orientata fra le altre cose su un aspetto del tablet di Apple: la sua predisposizione per essere “solo” un oggetto dedicato al consumo di contenuto (dalle pagine web ai libri, dai fumetti ai film, passando ovviamente per i giochi) oppure anche per svolgere molte delle funzioni che solitamente si fanno con un personal computer tradizionale: scrivere email, documenti, fogli di calcolo, presentazioni, ritoccare immagini, montare video, gestire documenti.
Dal principio iPad ha mostrato una certa predisposizione anche alla produzione, che pian piano si è andata arricchendo di sempre nuove possibilità grazie sia all’evoluzione di iOS, al potenziamento dei processori e dell’hardware di iPad, ai nuovi servizi cloud e all’arrivo di accessori sempre più interessanti. Si pensava che il culmine fosse giunto 18 mesi fa con iPad Pro, tastiera Apple e Pencil. Ma c’è di più. Il nuovo iOS e soprattutto un paio di funzionalità in particolare potrebbero essere in grado di cambiare il panorama.
Il primo è ovviamente il potenziamento del Dock, che adesso diventa sia rimuovibile/modificabile e sempre più potente che launcher con slide over per selezionare le app (Switcher) da mettere in modalità Split View. Anche il fatto che si creino delle scrivanie che sono accoppiate di app permette di mantenere elevato il livello di produttività. Ma c’è di più.
A fare la differenza è infatti il Drag and Drop che permette di passare qualsiasi “oggetto” (una foto, del testo, un indirizzo internet) da una app all’altra attraverso la Split View in maniera molto elegante e semplice. Ma non è finita.
Il terzo elemento è la app Files, che praticamente non solo porta la gestione complessa dei file, tutti i file a bordo dell’iPad o dell’iPhon, come se fossero nel Finder del Mac, ma permette di integrare anche iCloud e addirittura le altre sorgenti del cloud. Una piccola rivoluzione, perché si accetta completamente la logica documento-centrica (anziché quella app-centrica usata finora) per portare complessità, ricchezza e flessibilità, oltre che completezza all’operato su iOs. Per l’iPad questa è una piccola rivouzione.
Come il primo iPad Pro, sia nella versione maxi che in quella “regular” da 9.7, si è dimostrato un fenomenale strumento per la comunicazione e il lavoro, seppure non perfetto, il nuovo iPad Pro con iOs 11 promette di essere ancora meglio e, se sicuramente non perfetto, almeno molto vicino al nostro bisogno di potenza di calcolo, produttività e flessibilità per la mobilità.
Vedremo questo autunno cosa succederà, anche se già ogg con le beta non solo per gli sviluppatori è possibile vedere all’opera iOS 11 e anche vedere all’opera il nuovo iPad, che ha potenza da vendere e promette di essere veramente un piccolo apparecchio rivoluzionario. Uno strumento di lavoro, come il suo nome lascia immaginare.