E’ vero, ci sono già diversi dispositivi per immergersi in un nuovo mondo di contenuti costruiti in realtà aumentata e virtuale, ma tutto cambierà e il mercato prenderà forma quando Apple metterà tutti e due i piedi in questo settore con visori e occhiali progettati internamente. Lo prevede un nuovo report di Morgan Stanley segnalato da Philip Elmer-DeWitt, giornalista statunitense di lungo corso che in pensione segue con attenzione l’universo Apple dal punto di vista del mercato e della finanza.
Il minimo comun denominatore di questa filosofia è che con Apple la pazienza spesso paga bene. Sebbene infatti non sia nota per dare la priorità alla velocità di come si muove un mercato, l’azienda ha dimostrato più di una volta che il suo approccio lento porta frutto.
Un esempio lampante è quello degli smartphone, con il primo iPhone arrivato nel 2007 mentre già da anni c’era chi – come Nokia, Motorola e BlackBerry – ci provava con i palmari e le prime soluzioni con schermo touch (questo cronista ne ricorda uno, il Samsung Wave 533, comprato pochi mesi prima del lancio del primo iPhone, con uno schermo dalla reattività pessima ma con una tecnologia che sembrava comunque rivoluzionaria per quell’epoca).
Arrivò Apple, dicevamo, e sconvolse tutto, ponendosi alla guida di un settore che oggi, a distanza di quattordici anni, riesce ancora a dominare in larga parte (ha più del doppio della quota di mercato, in termini di entrate, rispetto a Samsung, da anni primo costruttore al mondo. Ma la stessa cosa è d’altronde accaduta anche con i tablet e gli smartwatch, due mercati in cui Apple è arrivata tardi ma dove oggi «è leader in termini di quota del fatturato».
Il segreto di Apple, lo sappiamo, è costruito intorno a una serie di fattori, a partire dall’integrazione verticale tra hardware, software e servizi, con cui nel tempo è riuscita a catalizzare e coinvolgere i propri consumatori, guadagnandosi la loro fiducia. Ma certamente «contano anche i 26 miliardi di dollari che spende annualmente in ricerca e sviluppo», con investimenti più mirati rispetto a quanto fanno i suoi diretti concorrenti.
A partire da quanto fatto da Apple finora, non risulta poi così difficile prevedere che tutto il mercato prenderà forma e cambierà quando la multinazionale di Cupertino introdurrà i suoi primi visori e occhiali per realtà aumentata e virtuale, un settore in cui sono presenti già diverse società e dispositivo ma che non è ancora decollato davvero.
Questo per dire che «Quando Apple fa il suo ingresso in una nuova categoria, fa crescere l’intero mercato, spostandone anche la quota a suo favore». Ecco perché secondo un gran numero (circa 40) di aziende AR/VR, nonostante gli ingenti investimenti già fatti da Facebook e Google negli ultimi anni, il mercato prenderà davvero il largo soltanto quando sarà Apple a mettersi in gioco, e non manca molto: per Ming-Chi Kuo, uno degli analisti più accreditati quando si parla di Apple, gli Apple Glass arriveranno entro fine 2022.