Le automobili autonome portano con sé un insieme più ampio di sfide. Da un lato, questi veicoli praticamente esenti da incidenti comportano poco o nessun rischio dal punto di vista delle collisioni, il che dovrebbe permettere di ridurre drasticamente i premi, con un conseguente impatto diretto sulla comunità delle assicurazioni. D’altra parte, ciò comporta una nuova serie di rischi che tradizionalmente gli assicuratori non sono stati abituati ad affrontare.
Dell’impatto delle automobili senza conducente su logistica e assicurazioni si parlerà all’annuale evento organizzato da Frost & Sullivan a Montecarlo il 23 ottobre. L’affidabilità degli algoritmi di guida, i casi d’uso non presi in considerazione dalle case automobilistiche e la robustezza della modalità di funzionamento in caso di guasti nell’architettura del veicolo sono aspetti troppo tecnici per poter essere valutati dagli assicuratori.
Le assicurazioni dei veicoli attualmente seguono un modello incentrato sul conducente, con una certa quantità del calcolo del rischio e del premio associata a parametri legati al veicolo e al traffico. Poiché in futuro il conducente sarà relegato al livello di un passeggero, nel momento in cui il veicolo si guida da solo, anche il modello assicurativo dovrà cambiare di conseguenza. Ciò significherebbe che i conducenti non dovrebbero pagare le stesse quote del premio assicurativo che corrispondono nello scenario di oggi. Nel 2013, in media, un tipico proprietario europeo di automobile ha pagato circa 470€ per assicurare un veicolo. Andando avanti, quando i veicoli automatici di livello 4 sostituiranno i veicoli convenzionali, si calcola che il rischio di collisione potrà essere ridotto di circa il 70%, ed è probabile che l’inclusione di nuovi parametri per valutare il rischio dei veicoli causerà una riduzione del premio medio a circa 300€.