Tornano a galla le voci di licenziamenti nel gruppo enterprise di Apple. A riproporre la tesi di tagli al personale avvenuti nel settore che si dedica a prodotti per le imprese è C/Net che sostiene di avere avuto informazioni precise tanto da descrivere lo scenario e i fatti. Le persone estromesse da Apple (una cinquantina in tutto) sarebbero state chiamate in una conference room ad Austin e Cupertino dove sarebbe stata consegnata loro una lettera che comunicava il licenziamento, il tutto sotto la sorveglianza di guardie di sicurezza.
C/Net non è, come accennato, il primo sito a riferire di licenziamenti in Apple. Nei giorni scorsi la notizia era stata anticipata da Valleyvag e 9to5Mac. Apple era stata però molto rapida a smentire la notizia, tagliando sul nascere speculazioni e il rimpallo di voci. In questa occasione il portavoce di Apple, Steve Dowling ha rifiutato ogni commento.
Il gruppo enterprise di Apple da tempo è in bilico. Cupertino non è mai riuscita a fare decollare realmente il mercato delle aziende con iniziative di marketing diretto e ultimamente ha deviato (secondo C/Net per diretta iniziativa di Tim Cook) il tentativo di entrare nel settore delle imprese usando i canali dei rivenditori e i channels partners; di conseguenza il gruppo enterprise è divenuto solo un costo, senza una vera ragioni di esistenza. Il fatto che il personale che lo compone sia stato licenziato non stupirebbe nessuno; d’altra parte lo scorso anno ad andarsene era già stato Al Shipp che era il capo del gruppo Enterprise Sales.
Nel mirino dei media però, al momento, più che le scelte industriali di Apple che, oltre che giustificate dal punto di vista strategico, avrebbero un impatto relativo nella visione sulla salute finanziaria di Cupertino, c’è il rifiuto della Mela a riconoscere i fatti. Se ha ragione C/Net e il licenziamento c’è stato ed Apple nega, si sarebbe infatti di fronte, dopo quelle inerenti la salute di Jobs, ad un’altra scelta di scarsa trasparenza, fatto non facilmente digeribile da parte delle fonti di informazioni d’oltre oceano.