La recente fuga di PayPal da Libra ha dato il via all’abbandono di massa: anche Ebay, Visa, Martercard e Stripe hanno appena ritirato il supporto alla criptovaluta di Facebook.
«Rispettiamo fortemente la visione di Libra, tuttavia abbiamo deciso di non proseguire come membri fondatori» ha dichiarato Ebay «Al momento preferiamo concentrarci sulle nostre tecnologie».
«Sosteniamo i progetti che mirano a rendere il commercio online più accessibile e Libra ha questo potenziale» rincara Stripe «Seguiremo da vicino i suoi progetti e restiamo aperti per lavorare con la società in futuro».
Come dicevamo anche Mastercard e Visa hanno seguito l’esempio ritirandosi dalla posizione di membri fondatori, di cui ora restano – tra gli altri – Spotify, Uber e Lyft (quest’ultima, nel momento in cui scriviamo, ha confermato la propria permanenza). «Ringraziamo Visa e Mastercard per aver resistito fino ad ora» ha commentato il dirigente di Libra David Marcus su Twitter, spiegando che si trattano di scelte temporanee almeno fino a quando non ci sarà “chiarezza normativa”.
«Attendiamo con impazienza la riunione inaugurale del Libra Association Council che si terrà tra tre giorni» ha dichiarato Dante Disparte, a capo della politica e delle comunicazioni di Libra «Durante la quale saranno annunciati i membri della Libra Association».
Secondo le indiscrezioni l’abbandono di massa potrebbe essere legato al fatto che, allo stato normativo attuale, Libra potrebbe essere utilizzato anche per il finanziamento di attività illegali. Il caso di Cambridge Analytica ha probabilmente influito sui controlli visto che, subito dopo l’annuncio, la criptovaluta di Facebook è finita sotto i riflettori.
Francia e Germania si sono già espresse in merito ritenendo che Libra dovrebbe essere vietata nell’Unione Europea mentre USA e Regno Unito stanno attualmente indagando sulla stabilità di Libra e su quanto ne concerne dal punto di vista della privacy. Nel frattempo ricordiamo che l’amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg a fine ottobre dovrà discutere di Libra presso il Comitato per i servizi finanziari i cui membri, lo scorso luglio, hanno redatto una legge che vieta a Facebook e alle altre aziende hi-tech di lanciare le proprie criptovalute.