Finalmente sono stati risolti il blocco completo e i successivi problemi a catena che hanno interessato ancora una volta i serivzi mail di Libero e Virgilio: la società madre Italiaonline promette che sono previsti ristori per gli utenti, anche se occorre attendere per sapere in cosa consisteranno.
Qui di seguito trovate l’articolo completo con la sequenza degli eventi in ordine cronologico, fino all’ultimo aggiornamento di martedì 20 maggio con la risoluzione dei problemi.
Blocco totoale del 14 giugno seguito da problemi a catena
Se nella giornata di ieri 14 giugno la situazione sembrava, tutto sommato contenuta, anche perché Virgilio stessa aveva chiarito che il blocco era dovuto a una manutenzione programmata, le notizie odierne del 15 giugno portano alla memoria il blocco massivo del servizio email di Libero e Virgilio di inizio anno.
Nel momento in cui scriviamo Libero e Virgilio sono nuovamente inaccessibili per “instabilità alla infrastruttura email”.
Sia libero che Virgilio fanno parte di Italiaonline: la società informa del problema con un messaggio sul sito web “Stiamo effettuando un intervento di manutenzione evolutiva. Ci scusiamo per il momentaneo disagio e ti invitiamo a riprovare più tardi”.
Nella giornata del 14 giugno sono iniziate le segnalazioni degli utenti che non riuscivano ad accedere al servizio. Virgilio aveva già chiarito che l’interruzione era dovuta a interventi di miglioramento presumibilmente programmati, non a interventi in corso per individuare e risolvere problemi imprevisti.
Ma anche se tono e argomento sono stati rassicuranti nelle scorse ore, milioni di utenti che usano indirizzo casella e indirizzo email di Libero e Virgilio sono tornati con la memoria in un balzo alla lunga interruzione di servizio durata quattro giorni, e anche oltre per alcuni utenti, verificatasi a gennaio di quest’anno.
Aggiornamento 15 giugno: mail inaccessibile per Libero e Virgilio
Ancor di più oggi, 15 giugno, che le caselle di posta risultano inaccessibili, questa volta per problemi alla infrastruttura. Provando ad accedere alle mail di Libero e Virgilio si viene accolti da questi messaggi:
La nota, molto simile nei toni a quella di qualche mese fa, non lascia buone speranze agli utenti. Non viene, infatti, indicata una data precisa per il ripristino delle mail, proprio come avvenne tempo addietro, quando il servizio risulto irraggiungibile per 4 lunghi e interminabili giorni.
Allora la società si è scusata proponendo indennizzi non monetari, ma la vicenda ha sollevato anche l’attenzione del Codacons. Nel momento in cui scriviamo Italiaonline non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma l’andamento in discesa del numero delle segnalazioni su Downdetector sia per le email di Libero che per Virgilio lascia sperare che il problema sia già in fase di risoluzione.
Aggiornamento del 20 giugno: problemi risolti e ristori in arrivo
I problemi iniziati il 14 giugno si sono protratti per tutto il weekend del 17 e 18 giugno: la situazione si è normalizzata solo nelle scorse ore.
Italiaonline dichiara che i messaggi di posta degli scorsi giorni saranno recapitati a seconda del comportamento del provider di posta che ha gestito l’invio delle email. Questo in base alle diverse modalità di risposta agli avvisi di mancato recapito e per il nuovo tentativo di invio.
Italiaonline dichiara che sono in arrivo notifiche di ristori per tutti gli utenti interessati dai problemi di mail, proporzionati in base ai servizi sottoscritti dall’utente.
Cos’è successo alle email Libero e Virgilio a gennaio
Le mail di Libero e Virgilio sono risultate inaccessibili quasi una settimana, tra il 23 e il 28 gennaio, causando gravi danni soprattutto a chi le utilizza per lavoro. In tutta risposta, il Codacons ha preannunciato una class action citando «danni materiali e morali» mentre AltroConsumo, per gli stessi motivi, ha inviato una diffida a ItaliaOnline e ha predisposto un modulo online per richiedere il rimborso.
Se ne è lamentata pure l’Unione per la Difesa dei Consumatori (U.Di.Con) che attraverso il Commissario Straordinario Martina Donini ha richiesto «criteri chiari e trasparenti e non dei messaggi privati che possono sfuggire ad ogni valutazione oggettiva in punto di equità e parità di trattamento».
