A inizio anno, Microsoft ha giocato la carta dell’AI integrando sia nel motore di ricerca Bing, sia nel browser Edge, funzionalità di ricerca avanzate che sfruttano l’intelligenza artificiale, ma l’iniziativa a quanto pare non ha convinto gli utenti a cambiare browser e motore di ricerca.
È quanto si evince dalle statistiche di Statcounter secondo le quali Bing a luglio aveva un market share del 2,99%, in calo rispetto al 3,03% di gennaio ma in leggero aumento rispetto al 2,76% di aprile. Anche i dati di Similarweb, specializzata in web analytics, indicano per Bing un 3,23% di quota di mercato a giugno, numero rimasto più o meno lo stesso dall’inizio dell’anno.
Le misurazioni sul traffico web di YipitData, azienda specializzata in analytics, evidenziando una fluttuazione negli accessi a Bing, passati da 95,7 milioni di febbraio a 101,7 milioni di marzo, e da 96,4 milioni di aprile a 99,2 milioni a maggio. Le statistiche di utilizzo di YipitData includono i computer ma non i dispositivi mobili, e non includono dati dalla Cina.
A riferire questi dettagli è il Wall Stret Journal ma Microsoft mette in discussione questi dati evidenziando che i numeri in questione tengono conto del traffico generato da altri siti ma non delle visite dirette a Bing.
I dirigenti di Alphabet (Google) per ora possono dormire sonni tranquilli: Bing è scelto da pochi utenti (2,99% di market share), e anche negli USA (il mercato dove riscuote maggior successo) la situazione è cambiata poco e dallo scorso anno a oggi il market share è passato dal 7,21% al 6,47%.
Presentando la nuova generazione di Bing ed Edge dotati di Intelligenza Artificiale, Microsoft aveva evidenziato la potenzialità di modificare drasticamente le attività di ricerca oggi dominate da Google, con introiti derivanti dalle ricerche calcolati in due miliardi di dollari di ricavi per ogni punto percentuale di quota di mercato guadagnato. La spinta di Microsoft con le AI in Bing e Edge ha sicuramente avuto il merito di obbligare Google a “ballare” cambiando strategia ed entrare nel mercato IA con un suo prodotto di ricerca (Bard), spingendo ulteriormente il settore.
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