Ricercatori di Facebook e dell’NYU Langone Health (un centro medico accademico con sede a New York City), hanno creato modelli di Intelligenza Artificiale (IA) in grado di scansionare radiografie a raggi X e predire le future condizioni cliniche di pazienti positivi a COVID-19.
Il team di ricercatori riferisce che il loro sistema è in grado di prevedere fino a quattro giorni in anticipo se un paziente avrà bisogno di trattamenti maggiori nella terapia intensiva. A loro dire, gli ospedali potrebbero usare questo sistema per anticipare la domanda di risorse ed evitare di mandare a casa troppo presto pazienti che invece sono a rischio.
L’approccio usato da questo team è diverso da altri che hanno provato ad abbinare tecniche di machine learning con i raggi X nell’ambito del COVID-19. I modelli sono stati addestrati con due dataset di radiografie pubbliche, sfruttando una tecnica auto-supervisionata denominata Momentum Contrast (MoCO). una scelta che ha permesso di addestrare la rete neurale ad estrarre informazioni dalle immagini.
Il modello pre-addestrato ha consentito di creare classificatori che predicono se le condizioni di un paziente COVID-19 potrebbero peggiorare. Il modello è stato successivamente perfezionato con una versione ampliata del set di dati NYU COVID-19.
A questo record più piccolo di circa 27.000 radiografie di 5.000 pazienti sono state fornite etichette per indicare se le condizioni del paziente sono peggiorate dopo 24, 48, 72 o 96 ore dalla scansione, ottenendo dei modelli di riferimento che a quanto pare si sono rivelati validi per fare previsioni, tenendo anche dello sviluppo di infezioni nel tempo.
I modelli pre-addestrati sono disponibili come open source per consentire ad altri ricercatori e strutture ospedaliere di tarare ancora meglio il sistema. È possibile esaminare il documento di ricerca sui server preprint di Axiv.org.
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