Tom Wheele, Presidente della Federal Communications Commission (FCC), la Commissione federale delle comunicazioni degli Stati Uniti, chiederà al Congresso di modificare la normativa sulle comunicazioni (Communications Act), al fine di regolare internet e classificare la disponibilità del servizio alla stregua di una public utility e dunque un servizio da considerare essenziale per la collettività. Ne parlano The New York Times e The Wall Street Journal spiegando come la mossa permetterebbe regolazioni più pesanti, assoggettando i carrier a norme più severe per regolare i prezzi e le modalità con le quali viene gestito il traffico sulle reti.
Sulla FCC c’è da qualche tempo la pressione delle associazioni dei consumatori e delle imprese OTT (prive di una propria infrastruttura e che in tal senso agiscono al di sopra delle reti) affinché la Commissione adotti il Title II del Communications Act riclassificando i fornitori della banda larga come carrier.
A novembre dello scorso anno il presidente statunitense, Barack Obama, aveva invitato la Federal Comunication Commission (Fcc) a tutelare la neutralità della rete, evidenziando quanto sia essenziale per l’economia americana e assicurare che né le società via cavo né quelle telefoniche siano in grado di intervenire limitando quello che si può fare e vedere online.
La Federal Communication Commission aveva sottoposto a commenti pubblici la proposta con quale ai provider internet è vietato il blocco o il rallentamento di alcuni siti, uno stratagemma che ora permette accordi fra provider e siti per l’apertura di ‘corsie preferenziali” a fronte di pagamenti aggiuntivi.