Un nuovo rapporto apparso da poco in rete suggerisce che l’FBI ritiene FaceApp una “potenziale minaccia per il controspionaggio” a causa dei suoi collegamenti con la Russia. Ricordiamo che si tratta dell’app diventata virale, che ha consentito a molti utenti di invecchiarsi, e di invecchiare a mici e parenti. Ricordiamo che con il rapido successo però sono arrivate anche le preoccupazioni sulla licenza totale che concede agli sviluppatori libertà completa sulle foto personali caricate dagli utenti, anche per l’uso commerciale e molto altro ancora.
Già in precedenza, il leader della minoranza al senato degli Stati Uniti, Chuck Schumer, aveva invitato l’FBI a indagare sull’app, a causa delle preoccupazioni in merito alla protezione dei dati. L’app, infatti, per poter invecchiare i tratti dell’utente, aveva necessità che lo stesso si fotografasse e caricasse la propria immagine. Adesso, si apprende in via diretta, che l’FBI considera l’app una vera e propria minaccia.
L’FBI considera qualsiasi applicazione mobile o prodotto simile sviluppato in Russia, come FaceApp, una potenziale minaccia di controspionaggio, in base ai dati raccolti dal prodotto, alla sua privacy e alle politiche sui termini di utilizzo e ai meccanismi legali disponibili per il governo russo, che consentono l’accesso ai dati all’interno dei confini della regione
Il rapporto diffuso da Axios afferma inoltre che l’FBI ritiene che i servizi di intelligence russi “mantengano solide capacità di sfruttamento cibernetico” e che il servizio di sicurezza federale russo possa accedere in remoto a tutte le comunicazioni e ai server sulle reti russe senza il permesso degli ISP.
Secondo il rapporto, l’FBI ha dichiarato che coordinerà notifiche e indagini, inoltre lavorerà con le task force nel caso in cui l’app venga percepita come una minaccia per “funzionari eletti, candidati, campagne politiche o partiti politici”.
In una dichiarazione a seguito della risposta dell’FBI, Chuck Schumer, alla luce dell’avvertimento dell’FBI riguardante FaceApp, e applicazioni simili sviluppate in Russia, ha esortato caldamente tutti gli americani a considerare la possibilità di eliminare immediatamente le app come FaceApp dal proprio smartphone, e a procedere con estrema cautela quando si scaricano app sviluppate in paesi stranieri ostili.
FaceApp è l’ultima delle app ad essere stata messa sotto accusa dalle autorità statunitensi, che stanno sempre più focalizzando l’attenzione sulla consapevolezza e sulle preoccupazioni inerenti la privacy per le app straniere. In particolare, anche TikTok è stata esaminata nelle ultime settimane, con il senatore Josh Hawley che è arrivato al punto di introdurre un disegno di legge volto a impedire alle società americane di archiviare i dati dei cittadini statunitensi su server presenti in Cina.
Nelle ultime ore le tensioni USA – Russia sono aumentate coinvolgendo anche Apple. Vladimir Putin ha firmato una legge che impone l’installazione di app Made in Russia su tutti gli smartphone, computer e televisori smart venduti nel Paese, una norma che Apple ha stroncato senza mezzi termini e che potrebbe avere conseguenze gravi.