Il caso che oppone Apple all’FBI è chiuso. L’agenzia investigativa ha dichiarato questa sera, infatti, di essere riuscita ad accedere ai dati contenuti nel telefono dell’attentatore di San Bernardino senza avere avuto aiuto da Apple e per questa ragione chiederà il ritiro dell’azione legale intentata contro Cupertino.
Al momento in cui scriviamo sono pochi i dati per aggiungere altro al fatto che determina un punto di svolta decisivo sul caso, ma già dai giorni scorsi si era intuito che la determinazione con cui l’FBI era andata a caccia di Cupertino, si era affievolita. In primo luogo era stato chiesto un differimento del confronto in tribunale, poi si era appreso che questo sarebbe avvenuto perchè i tecnici dell’FBI erano in contatto con una non precisata terza parte che avrebbe avuto i mezzi tecnici per sbloccare l’iPhone 5c. Successivamente alcuni osservatori avevano anche ipotizzato che una azione di forza come quella che sarebbe stata necessaria, dal punto di vista legale e tecnico, avrebbe avuto uno scarso successo pratico perchè i dati così ottenuti sarebbero stati impugnati in un tribunale e resi nulli.
Al momento, oltre a non sapere come l’FBI sia riuscita ad accedere al telefono, non sappiamo nè probabilmente sapremo mai se quel che ha ottenuto dal dispositivo sarà davvero utile per le indagini. Qualunque informazione spremuta dalla memoria del telefono di Farook sarà infatti classificata come segreta e resa inaccessibile al pubblico, a meno che l’FBI non sia costretta ad usarla in tribunale.
In attesa di sviluppi e precisazioni, resta da vedere se chiuso il caso San Bernardino, si possa considerare chiusa anche la vicenda nei suoi contorni più generali. L’impressione è che lo scontro finale tra Apple e tante società hi-tech che stanno rendendo sempre più difficile accedere ai dati contenuti nei dispositivi personali e le autorità americane, sia solo rinviato. Presso la camera di rappresentanti sono depositate leggi ed interrogazioni che certamente riporteranno in primo piano la vicenda e non mancano le occasioni neppure nei tribunali sia americani che internazionali. Da una parte ci sono le autorità, decise ad impedire che il mondo digitale possa divenire l’unica isola inviolabile da parte della legge e degli inquirenti in tutto lo scenario della società e che ne possano approfittare delinquenti o, peggio, terroristi, dall’altra ci sono le aziende hi-tech che puntano sullo strumento della cifratura per garantirsi la fiducia da parte dei clienti e aumentare anche le loro vendite.