Ci siamo, prima o poi doveva succedere, l’FBI ha obbligato una persona a sbloccare iPhone con il volto. Tutto regolare, considerando che le forze dell’ordine americane agiscono autorizzate da un mandato, ma se ci fosse stato un codice PIN le cose andrebbero diversamente.
Infatti attualmente, la legge statunitense non tutela i dati biometrici di una persona nello stesso modo in cui fa con PIN, password e codici di sicurezza che per la legge esistono solo nella mente della persona che li ha creati. Insomma, sembra che al momento un mandato di perquisizione possa bastare per obbligare un soggetto a sbloccare il proprio iPhone X, semplicemente utilizzando il volto del soggetto sottoposto a perquisizione.
Resta da capire se la protezione affidata a Touch ID e Face ID sia paragonabile dal punto di vista legale. Sono numerosi i casi in cui le forze dell’ordine hanno ottenuto l’accesso ai telefoni costringendo i proprietari a sbloccarlo tramite impronte digitali. Tutto questo accade in un contesto in cui il codice alfanumerico è, invece, protetto dal quinto emendamento USA, secondo cui un individuo non può essere costretto a rivelare a qualcuno le proprie password, perché questo potrebbe equivalere ad auto incriminarsi.
E’ chiaro, però, che la legge dovrà essere cambiata, in un senso o nell’altro, quanto meno per contemplare i nuovi metodi di sblocco, come Touch ID e Face ID, che rappresentano ormai la normalità. E’ anche vero, però, che le politiche di sicurezza Apple richiedono l’utilizzo di un codice PIN se il dispositivo non viene sbloccato per almeno 48 ore. Inoltre, l’utente può anche disattivare l’autenticazione biometrica per il successivo sblocco, tenendo premuto i pulsanti del volume e laterali, o avviando la modalità d’emergenza.
Tornando al caso in esame, riferisce Forbes, l’agente FBI ha ottenuto lo sblocco del telefono ordinando al sospettato di utilizzare Face ID, ma non sembra aver mantenuto il dispositivo sbloccato per un tempo indeterminato. L’ufficiale ha cercato tra alcune foto, ma ha poi lasciato che il dispositivo si bloccasse nuovamente. L’FBI sta ora richiedendo ulteriori accertamenti sullo smartphone, e probabilmente si servirà delle apparecchiature Grayshift per farlo.