Ieri Paul Shin Devine, ex supply manager di Apple arrestato per frode e tangenti si è dichiarato innocente davanti al tribunale di San Jose, California. Michelle Kane, assistente procuratore ha rifiutato il rilascio su cauzione temendo che l’accusato possa fuggire all’estero. Ricordiamo che su Paul Devine pesano 23 capi d’accusa per frode, riciclaggio di denaro e tangenti, ognuna delle quali se confermata potrebbe portare a una condanna di 20 anni. Nella causa che ha portato all’arresto di Levine vengono citate 6 società asiatiche che avrebbero corrisposto somme di denaro all’ex manager Apple per ottenere informazioni riservate sui nuovi prodotti Apple, oltre a dati e notizie che avrebbero facilitato l’assegnazione di contratti con Cupertino.
Nelle scorse ore alcune delle società asiatiche coinvolte hanno rilasciato dichiarazioni sulla questione. La più rilevante è quella di Pegatron, importante costrutture che fa parte del gruppo Asus e che controlla Kaedar Electronics, appunto una delle società coinvolte nello scandalo. Il portavoce di Pegatron ha confermato che dal 2005 al 2008 Kaedar avrebbe corrisposto commissioni per consulenze per ottenere contratti da Apple. Il portavoce ha comunque precisato che non è ancora chiaro se le somme versate siano finite nelle mani di Devine: non sono mai stati pagati compensi a singoli individui e gli accertamenti sono ancora in corso. Il portavoce di Pegatron ha dichiarato che gli episodi risalgono tutti al periodo antecedente l’acquisizione di Kaedar da parte di Pegatron e che le vicende in corso non stanno danneggiando i rapporti con Cupertino. Quest’ultima precisazione sembra destinata in particolare ad azionisti, investitoti e in generale al mercato: sembra infatti che Pegatron sia stata commissionata da Apple per realizzare una versione CDMA di iPhone 4.
Il The Wall Street Journal riporta anche le dichiarazioni di Catcher Technology, un’altra società che appare sui verbali, secondo la quale non sarebbe mai stato utilizzato un canale secondario e illecito per il proprio business. Anche Holy Stone Enterprise ha dichiarato di aver sempre seguito le policy di business e di trasparenza dettate dal codice di condotta Apple.
La società Cresyn della Corea del Sud ha invece confermato di aver corrisposto a Devine compensi limitati di denaro, in ogni caso la società dichiara che si tratta di contratti regolari. Cresyn avrebbe corrisposto i pagamenti per ottenere consulenze da Devine sul mercato statunitense: anche qui gli accertamenti interni sono ancora in corso. Più complessa infine la posizione di Jin Li Manufactoring: l’ex dipendente Jin Li è infatti citato insieme a Devine per le pratiche di tangenti e corruzione. Secondo quando riporta Reuters la società sta indagando sulle accuse, nel frattempo il titolo del gruppo ha perso l’11% in borsa.