Simon Lancaster, ex dipendente di Apple accusato di essere una gola profonda che forniva informazioni riservate alla stampa, nega la maggior parte delle accuse mossa dall’azienda e in particolare le più gravi.
La storia è venuta a galla a marzo: dopo avere lavorato dieci anni per la Casa di Cupertino occupandosi di design e materiali, si è dimesso da Apple il 1° novembre 2019. In cambio delle informazioni che faceva trapelare, Lancaster avrebbe chiesto favori alle persone dei media con cui era in contatto, come ad esempio parlare favorevolmente delle startup nelle quale aveva investito.
Lancaster ha ammesso di avere comunicato con un giornalista che si occupa di tecnologia su questioni relative a prodotti Apple e il luogo di lavoro a Cupertino, elementi che ritiene di interesse pubblico ma nega di essere lui la fonte di varie indiscrezioni riferite alla stampa.
Lancaster ha confermato di avere scambiato messaggi con il giornalista nel novembre del 2018, che le comunicazioni sono continuate nel 2019 e di avere incontrato il giornalista di persona a settembre 2019 ma a suo dire “per ragioni che non avevano nulla a che fare con Apple”.
Nell’ottobre 2019, poco prima che scattasse il licenziamento, Lancaster ha confermato di aver cercato di partecipare ad un evento nel quartier generale Apple al quale non era stato invitato. Solo dopo avere ricevuto un messaggio da un superiore ha lasciato la riunione, evento nel corso del quale era venuto a conoscenza di “informazioni aziendali sensibili”.
Il 1 ° novembre – ultimo giorno di lavoro – Lancaster ha lasciato l’ufficio molto tardi; secondo Apple, ha colto l’occasione per scaricare tutto ciò che poteva. L’ex dipendente ha riferito di essersi trattenuto semplicemente per inviare email di saluto ai colleghi.
Ha ammesso che a ottobre 2019 si era offerto di inviare dettagli all’amico giornalista per scrivere un articolo sulla sua partenza da Apple e di avere continuato a comunicare in merito a prodotti Apple anche dopo avere annunciato le sue dimissioni.
Fino al 1° novembre 2019, Lancaster era assunto come Advanced Materials Lead and Product Design Architect, coinvolto in vari progetti hardware. Il suo compito era di valutare materiali e occuparsi della prototipazione di innovazioni per futuri prodotti hardware. Avrebbe cominciato a passare dettagli ai media da novembre 2018, usando SMS, email e telefonate.
Stando a quanto riferisce Apple, tra le informazioni passate da Lancaster vi erano numerosi dettagli relativi a “prodotti Apple non ancora presentati, cambiamenti a caratteristiche non ancora annunciate di esistenti prodotti hardware e annunci di prodotti futuri”. Ha anche ottenuto un incarico presso Arris Composites, un vendor che fornisce servizi ad Apple, e secondo Cupertino, oltre ad avere passato documenti ai media, avrebbe avuto accesso a informazioni confidenziali che sono state di aiuto a Arris.
Apple non riferisce dettagli per i quali Lancaster avrebbe passato informazioni riservate a terzi, ma molti dei “leaks” si sarebbero verificati tra ottobre e novembre 2019, con preoccupazioni per quello che Apple nei documenti presentati in tribunale chiama “Project X”. Dopo che Lancaster ha lasciato Apple, ha parlato con il giornalista al quale aveva passato i dettagli per congratularsi del successo di un suo articolo che conteneva dettagli su quanto in precedenza spifferato.
Come tutti i dipendenti di Apple, anche Lancaster prima di essere assunto aveva firmato un “accordo sulla riservatezza e la proprietà intellettuale” che proibisce di condividere segreti aziendali e informazioni riservate; dopo l’assunzione è stato anche formato in materia di sicurezza e condotta aziendale, allo scopo di impedire la diffusione o il furto di documenti segreti.