La Commissione europea ha inviato a Google una richiesta di rimozione dei media statali russi dai risultati delle ricerche, ovviamente per le ricerche eseguite nei paesi dell’UE. Come riporta il Washington Post, nella lettera formulata dai funzionari UE, viene spiegato come l’ordine ufficiale della Commissione di vietare la trasmissione di RT e Sputnik nell’Unione Europea si applichi anche ai motori di ricerca e alle società Internet in generale. Ricordiamo che pochi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina, infatti, la Commissione ha emesso un divieto ai media statali russi sostenuti dal governo.
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha affermato che così facendo i media “non saranno più in grado di diffondere le loro bugie per giustificare la guerra di Putin”. Sebbene non fosse del tutto chiaro come l’ordine si applicasse a Internet in generale, Facebook, Twitter e TikTok hanno prontamente limitato l’accesso a RT e Sputnik in tutta Europa. Google ha anche annunciato le proprie restrizioni, ma solo per i canali YouTube.
Nella lettera che Google ha ricevuto, i funzionari hanno spiegato che i motori di ricerca svolgono un ruolo importante nella diffusione dei contenuti:
L’attività dei motori di ricerca svolge un ruolo determinante nella diffusione complessiva dei contenuti in quanto rende questi ultimi accessibili a qualsiasi utente di Internet che effettua una ricerca sulla base dell’indicazione del contenuto o di termini correlati, anche agli utenti di Internet che altrimenti non avrebbero trovato la pagina web su cui è pubblicato quel contenuto… Di conseguenza, se i motori di ricerca come Google non rimuovessero RT e Sputnik, faciliterebbero l’accesso del pubblico al contenuto di RT e Sputnik
Google non ha risposto alla richiesta di commento, ma la testata USA afferma che una ricerca condotta all’interno dell’UE non ha portato alla luce collegamenti per “Russia Today”. Tuttavia i collegamenti RT sono stati visualizzati quando la pubblicazione ha condotto ricerche utilizzando Google Austria e Francia.
La lettera afferma che l’ordine di eliminare dalle ricerche Google i media russi si applica anche ai “post pubblicati da persone che riproducono il contenuto di RT e Sputnik” – ad esempio, screenshot di articoli di questi media. Secondo The Washington Post, tuttavia, l’attuale legge sulle sanzioni non definisce l’ordine nel modo in cui è riportato nella lettera, quindi l’interpretazione dei funzionari potrebbe essere contestata in tribunale.
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