Intel finisce ufficialmente nel mirino dell’Unione Europea con l’accusa di avere infranto le norme antitrust, usando la sua posizione dominante sul mercato per schiacciare la rivale di sempre, Adm.
L’Ue, che ha comunicato l’imputazione ad Intel nel corso della giornata di ieri, in particolare avrebbe spinto alcuni produttori di Pc a ritardare l’introduzione sul mercato di macchine dotate di particolari chip AMD, offerto ribassi particolari a chi avesse scelto di acquistare in esclusiva chip Intel e concesso componenti a prezzi al di sotto di quello di mercato per vincere la concorrenza di Amd.
‘Nel corso degli ultimi anni – ha detto il portavoce dell’Ue Ton Van Lierop – abbiamo seguito in maniera specifica e metodica le pratiche di mercato di Intel, in particolare quella di garantire la fornitura di prodotti ad un prezzo tale per cui la concorrenza sarebbe stata costretta a vendere al di sotto del costo di produzione. Questa pratica si è tradotta in cattive notizie per i clienti e per i produttori di Pc’
Amd, che ha intentato cause antitrust un po’ in tutte le parti del mondo con Intel, ha accolto con soddisfazione la mossa dell’Ue. Giuliano Meroni, presidente per Europa, Medio Oriente e Africa ha definito l’azione dell’Unione come ‘un momento di verità per l’intera industria dell’It’.
Intel respinge le accuse e definisce la sua politica sul mercato europeo come ‘normali pratiche di marketing che non danneggiano né la concorrenza né i consumatori e la prova è nel mercato altamente competitivo. Quando si opera correttamente nel regime di concorrenza – si apprende da un comunicato che lancia una stilettata ad Amd – il mercato premia, quando si sbagliano alcune mosse il mercato reagisce di conseguenza’.
Ora Intel ha dieci settimane per rispondere alla lettera di chiarimenti inviata dall’Unione Europea. Se la Commissione non fosse convinta da quanto le farà sapere Intel, potrebbe multare Santa Clara del 10% del suo fatturato annuo e prendere provvedimenti per impedire le azioni anticompetitive, seguendo la stessa procedura del caso Microsoft.