Chi sono i migliori lettori? Le donne. Chi studia di più, meglio e più velocemente? Sempre le donne. Perché sorprendersi allora che il cosiddetto “sesso debole”, in realtà quello che dovrebbe essere definito il “sesso discriminato ingiustamente”, sia anche il miglior acquirente dei Kindle di Amazon?
Forse sulla base dello stereotipo che la tecnologia e le donne non vanno d’accordo insieme. Invece, ci vanno eccome, soprattutto quando la tecnologia diventa sufficientemente amichevole. Come ben sanno gli utenti Apple di lunga data, che hanno sempre trovato nei loro Mac, iPod e iPhone degli strumenti apprezzati anche dalle dolci metà .
Ma se si cominciano a formare le prime demografie dei lettori digitali, prende anche forma il mercato e la sua concorrenza. Per la precisione, si vede molto bene che ad esempio il settore sta per essere sottoposto a una alzata di attenzioni. Qualche giorno fa Amazon con il suo Kindle ha fatto una brutta figura, ritirando automaticamente copie di libri (1984 e la fattoria degli animali di George Orwell, papà dell’idea del grande fratello vero, non televisivo) e rimborsandone il costo. à esplosa la polemica, tanto che lo stesso Jeff Bezos si è dovuto scusare, mentre qualche giorno dopo ha fatto capolino la possibilità che nei libri spuntino anche pubblicità digitali (ma speriamo di no).
Invece, mentre i prezzi di Amazon rimangono sempre elevati per alcuni libri (pochi dollari o addirittura pochi centesimi in meno per i best seller) arrivano i concorrenti. Prima Barnes & Noble, che non solo riapre il suo negozio digitale per vendere libri in formato elettronico, ma si alle anche con Google (che fornisce mezzo milione di testi in inglese privi di costi di copyright) e poi con i produttori di un futuro apparecchio eReader sulla falsariga del Kindle o di quello di Sony.
L’effetto è assicurato anche grazie alla ripartenza di Sony, che a suo tempo aveva investito molto in questo mercato, come del resto Philips, e aveva ambizioni di conquistare quote consistenti. A differenza di Philips non aveva realizzato nessuno spin-off tecnologico, e invece aveva insistito, solo per essere “superata da destra” da Amazon con il Kindle.
Adesso lancia due nuove versioni: Sony Reader Pocket e Touch. Lo scopo è quello di conquistare ancora maggiori quote di mercato con l’offerta del modello più compatto sempre a 199 dollari e con l’accesso a quello che fa parte delle librerie di Borders (seconda catena libraria negli Usa dopo Barnes & Noble) e alla solita biblioteca di titoli gratuiti di Google.
In questo caso, come in quello di B&N, il prezzo dei libri sarà più basso e competitivo rispetto a quanto offerto inizialmente da Amazon. Che può contare su un vantaggio spaventoso: i suoi acquirenti già registrati di libri, con il patrimonio di preferenze e abitudini, e la possibilità di sfruttare accordi strategici con i grandi produttori di giornali.
Proprio questi, come ad esempio il New York Times e il Washington Post, avevano siglato accordi per finanziare la vendita di Kindle a lettori in aree dove non c’è distribuzione dei giornali, per ampliare il proprio bacino (il costo di un abbonamento annuo è molto più basso di quello dei 365 numeri del quotidiano, e comunque superiore a quello di un Kindle).
Proprio in questo contesto si è inserito Rupert Murdoch, il magnate australiano di Sky che è proprietario anche del Wall Street Journal. In questa veste ha detto, dopo aver scoperto i conti in profondo rosso del suo nuovo fiore all’occhiello, che ha intenzione di rivedere a proprio vantaggio gli accordi con Amazon, oltre a voler mettere tutte le news in vendita a pagamento. Altrimenti, dice, passerà alla concorrenza. Un sigillo involontario ma molto efficace, questo, che il mercato sta davvero spiccando il volo.