Usare più Mac. Ecco la scelta per aumentare la sicurezza delle reti al servizio della più complessa ed insidiata delle strutture militari al mondo, quella che fa capo all’esercito americano.
A rivelare che l’Us Army sta adottando più Mac di quanto non facesse in passato è il colonnello C.J. Wallington, a capo dell’ufficio che si occupa del sistema informatico, in una intervista rilasciata a Forbes.
Wellington spiega che il processo di diversificazione è cominciato nel 2005, quando l’Esercito ha adottato questa strategia sia per diversificare il mercato, aumentando la concorrenza per ridurre i prezzi, sia per migliorare la resistenza agli attacchi degli hackers che sono piuttosto frequenti. I militari sarebbero rimasti impressionati dalla resistenza degli Xserve, basati su Mac Os X che si basa a sua volta su Unix; accanto a questo aspetto si colloca il fatto che buona parte del software usato per attaccare i server dà per scontato che la vittima usi Windows e il fatto di trovarsi di fronte a software Mac provoca sconcerto se non l’impossibilità di portare a termine l’attacco.
Il programma Mac in seno all’esercito americano è guidato Jonathan Broskey, un ex dipendente Apple.
Il ritmo con cui i Mac vengono aggiunti al sistema informatico dell’Us Army non è però certamente forsennato. Ogni due anni vengono acquistati un migliaio di Mac. Attualmente la rete dell’esercito consta di 700mila computer di cui solo 20mila sono Mac, come dire che la percentuale di utilizzo, il 2,8%, è al di sotto di quella del mercato americano.