La Securities and Exchange Commission (SEC) – l’ente statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori – e il Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti stanno indagano sulla questione del rallentamento degli iPhone con batteria vetusta/danneggiata.
Lo riferisce Bloomberg spiegando che la SEC e il DOJ stanno indagano per capire se Apple ha violato normative legate agli strumenti finanziari riguardo informative che, essendo quotata in borsa, avrebbe dovuto fornire relativamente al meccanismo di rallentamento degli iPhone.
Il governo statunitense ha chiesto informazioni all’azienda, le indagini sono ancora nella fase iniziale ed è ancora troppo presto, spiega Bloomberg, per comprendere cosa scaturirà dalla vicenda. Un portavoce della Commissione per i Titoli e gli Scambi (ente analogo alla nostra Consob) non ha voluto rilasciare commenti. Come noto Apple ha chiesto scusa per la questione batteria spiegando che il rallentamento notato da alcuni utenti di iPhone con batterie datate, è normale ma non è un meccanismo integrato per rallentare in modo intenzionale il telefono ma necessario per non fare spegnere dispositivi con batterie difettose o degradate. Apple dice che il rallentamento è previsto con batterie troppo deteriorate o difettose perché nei dispositivi con batteria in queste condizioni si creerebbero improvvisi spegnimenti o altri errori che li renderebbero inutilizzabili quando sono richiesti elevati picchi di corrente.
Apple ha fatto sapere che con l’update di iOS 11.3 integrerà un meccanismo che consentirà agli utenti di decidere se attivare o no il meccanismo di rallentamento in presenza di batteria difettosa o degradata.