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“Gli sforzi di integrazione non hanno soddisfatto le aspettative”. Così si è espressa Lenovo a proposito della sua acquisizione di Motorola, arrivata nel 2014 da Google ma a quanto pare poco felice per la multinazionale cinese. Dopo l’acquisto Lenovo ha visto le sue spedizioni crollare in Cina mentre in USA l’integrazione fra i due brand è stata infruttuosa.
Lenovo sostiene però di aver tratto molti insegnamenti dall’esperienza; un aspetto della sua nuova strategia sarà quella di avere due co-presidenti, con due strategie distinte per la Cina e il resto del mondo. In Cina, Lenovo tenterà di rilanciare il suo marchio low cost Zuk “per ricostruire la sua competitività” in quel segmento, mentre altrove la società prevede di continuare a crescere nei mercati emergenti “e aggredire nuovamente il mercato degli Stati Uniti con un portafoglio di prodotti competitivi”. Questo progetto è già stato inaugurato con il lancio dell’ultimo Moto G, la cui commercializzazione è focalizzata su India e Brasile, due paesi in cui il marchio Moto sta già facendo bene.
Con l’acquisizione di Motorola, Lenovo mirava a consolidare la sua terza posizione fra i produttori di smartphone mondiale, arrivando a sfidare Apple e Samsung; nella realtà dopo l’assorbimento del marchio delle alette, Lenovo è scivolata fuori dalla top ten smartphone a livello mondiale, soppiantato dai rivali cinesi Huawei, Oppo, e Vivo, con Huawei ora effettivamente nelle condizioni di mirare a quelle che erano le aspirazioni di Lenovo prima del suo crollo.
Lenovo è ancora il più grande produttore di PC al mondo ed ha una solida base su cui costruire una ripresa mobile, provando a ripartire proprio da Motorola. Sono attese novità importanti in questo senso tra pochi giorni: sembra che Lenovo – Motorola stiano per lanciare un nuovo modello di smartphone modulare.