Apple non è un grado di far quel che fa Xiaomi. Questo, in estrema sintesi, è il senso di un siparietto inscenato da Lei Jun, CEO dell’azienda, durante la presentazione del suo Mi Note, phablet che può essere considerato concorrente diretto di iPhone 6 Plus.
Per spiegare come Apple sia incapace di fare quel che sono invece capaci di fare i tecnici cinesi, Jun ha fatto proiettare sullo schermo alle sue spalle la classica immagine di tre quarti di iPhone 6 Plus dalla quale si nota il bordo in rilievo della fotocamera. Accanto c’era invece proprio il Mi Note, non più spesso (anzi più sottile) dell’iPhone 6 Plus ma la cui fotocamera è addirittura infossata.
La diapositiva coglie un punto molto dolente, una scelta di design criticata praticamente da tutti gli osservatori e anche dalla maggior parte dell’utenza quale “irrispettosa” della filosofia estetica di Apple da sempre imposta da Steve Jobs, con la predilezione di linee pulite e superfici senza soluzione di continuità. In questo contesto è forse inutile appellarsi alla necessità di confrontare i due moduli della fotocamera e di paragonare le performance; trattandosi di un aspetto di stile e design, sono in molti a pensare che sotto la supervisione di Steve Jobs Apple non avrebbe mai approvato una soluzione estetica di questo tipo Jobs avrebbe preteso un iPhone 6 con le stesse caratteristiche tecniche e funzionali ma realizzato rispettando il linguaggio pulito e minimalista dello stile Apple.
E’ in ogni caso interessante osservare l’intero live blogging dell’evento via Twitter di Ben Thompson, dove Cupertino emerge come evidente punto di riferimento e di paragone da parte di Xiaomi, che non perde occasione per paragonare i suoi prodotti a quelli della Mela. In passato questo riferimento si è trasformato in una vera e propria imitazione (qualcuno dice anche “copia”) dei prodotti Apple e persino delle sue pubblicità. In questo caso il Mi Note è abbastanza diverso da iPhone 6, ma evidentemente, per molte ragioni, Xiaomi non riesce a togliersi dalla testa il riferimento a Cupertino.