L’Egitto vuole una presenza più diretta di aziende come Apple. anche se con quest’ultima vi sono controversie per via dei prezzi applicati nel paese transcontinentale. È quanto dichiarato da Mostafa Kemal Madbouly, primo ministro egiziano.
“Ritengo che l’Egitto sia un grande e attraente mercato che potrebbe consentire ad Apple di operare direttamente”, ha dichiarato Madbouly a CNBC in occasione del World Economic Forum che si sta svolgendo a Davos (Svizzera), evento che vede anche la partecipazione del CEO di Apple, Tim Cook.
“Apple opera in Egitto indirettamente, con agenti e fornitori… ma ieri abbiamo discusso l’idea di consentire ad Apple di avere in Egitto uno dei suoi poli industriali, diventando una destinazione in grado di servire l’intera regione”.
La Mela ha fatto infuriare le autorità egiziane per via delle pratiche di vendite nel paese che, secondo il governo, hanno fatto aumentare alle stelle i prezzi degli iPhone. L’autorità egiziana garante della concorrenza ha dato ad Apple 60 giorni di tempo per risolvere “restrizioni inique” che vedono gli iPhone venduti a prezzi fino al 50% maggiori rispetto ad altri paesi del Medio Oriente.
Secondo l’autorità garante della concorrenza, praticando prezzi più alti Apple infrange la legge giacché impedisce ai grandi distributori del Medio Oriente di vendere i dispositivi ai distributori locali, dissuadendo “la concorrenza intramarca” e isolando la nazione dal potere operare nel più ampio mercato regionale. Benché non sia previsto un divieto permanente di vendita, è prevista un’azione legale se la situazione non sarà risolta entro 60 giorni. Apple, al momento, non ha pubblicamente risposto a quanto sostenuto dal governo.
Madbouli, nominato a giugno Primo Ministro dal Presidente della Repubblica egiziana Abdel Fattah al-Sisi, ha riferito che parlando con rappresentanti di Apple durante il Forum, ha proposto l’idea di una collaborazione nella direzione di una riforma del sistema educativo egiziano. L’Egitto vanta una popolazione di oltre 100 milioni di abitanti, e le iniziative di Apple pensate per stimolare la creatività degli studenti, potrebbero trovare terreno fertile tra la giovane popolazione, integrando, ad esempio, la creatività nelle lezioni e nei compiti da svolgere per aiutare gli studenti a sviluppare nuove abilità e imparare nuove modalità di espressione durante le ore di studio.
“L’Egitto ha il privilegio di avere molti giovani qualificati e con un buon livello di istruzione, persone a buon mercato in termini di manodopera rispetto ad altre destinazioni” ha detto ancora Madbouli, “Potrebbe dunque essere molto interessante per qualunque fornitore prendere in considerazione l’Egitto come hub”.
Il paese transcontinentale ha da tempo approvato nuovi provvedimenti legislativi per attrarre gli investimenti stranieri, inclusi una serie di incentivi fiscali per le nuove aziende che possono ottenere fino all’80% di incentivi fiscali sui costi di investimento. L’Egitto sta seguendo il programma dell’FMI per migliorare la stabilità finanziaria e da anni sta investendo in infrastrutture nei settori energia, trasporti e internet ad alta velocità.