Il CEO di Apple – Tim Cook – ha riferito di essere “fortemente preoccupato” per la legge che negli USA gli attivisti Lgbtq+ chiamano “Don’t say gay” (“Non dire Gay”), concepita per regolare l’insegnamento nelle scuole pubbliche di temi come l’orientamento e l’identità sessuale e che entrerà in vigore a breve.
La nuova legge è stata approvata in Florida l’8 marzo e il testo è ora nelle mani del governatore repubblicano Ron DeSantis il quale, sostenendo che è stata ideata per proteggere gli studenti più giovani (sotto i dieci anni) della Florida dall’esposizione a temi sensibili in classe, la firmerà rendendola effettivamente legge.
“In quanto orgoglioso membro della comunità LGBTQ+”, ha scritto Cook, “sono molto preoccupato per le leggi emanate in tutto il paese, in particolare quelle destinate ai giovani più vulnerabili. Mi schiero dalla loro parte, con le loro famiglie, le persone più care, e quanti li sostengono”.
As a proud member of the LGBTQ+ community, I am deeply concerned about laws being enacted across the country, particularly those focused on our vulnerable youth. I stand with them and the families, loved ones, and allies who support them.
— Tim Cook (@tim_cook) March 11, 2022
Apple fa parte di 60 aziende (incluse Google e Microsoft) che si oppongono alla proposta di legge anti-transgender portata avanti dal governatore del Texas Greg Abbott; tutte queste aziende hanno firmato una lettera invitando lo stato USA all’abbandono dell’iniziative anti-LGBTQ+, una scelta definita “sbagliata” che, tra le altre cose, ha impatto sui dipendenti e le loro famiglie. Il 22 febbraio Aott ha emesso un ordine, chiedendo ai servizi di protezione dell’infanzia, di indagare per “abuso infantile” le famiglie dei bambini transgender che ricevono assistenza sanitaria di genere. I cittadini texani sono stati invitati a segnalare i genitori per abusi sui minori paventando la minaccia di essere accusati per negligenza penale, situazione considerata inaccettabile dalle aziende firmatarie e dai membri del Texas Competes, rete d’imprese a favore dei diritti LGBTQ+ di cui fanno parte molte aziende del mondo IT, a vario titolo schierate al fianco delle persone transgender.
Tornando alla legge approvata in Florida, anche in questo caso i vari big del mondo IT hanno sottolineato l’impatto terrificante che la legge avrebbe su alunni gay, lesbiche e transgender. Il governatore Ron DeSantis, non ne vuole sapere: “Faremo in modo che i genitori possano mandare i loro figli all’asilo senza che alcune di queste materie vengano ‘iniettate’ nel loro curriculum scolastico”, ha riferito recentemente. La legge prevede che: “l’istruzione in classe da parte del personale scolastico o di terzi, sull’orientamento sessuale o l’identità di genere, non può avvenire dalla scuola materna fino al terzo grado, in un modo che non sia appropriato all’età o allo sviluppo degli studenti”. Si può in teoria parlare di questi argomenti ma i genitori potrebbero a citare in giudizio i distretti scolastici per le violazioni riscontrate.
“Dobbiamo insegnare la tolleranza, la cura, l’amore, la non discriminazione, il contrasto al bigottismo. Ditemi come questa legge fa questo. Ditemi in che modo questa legge ci aiuta a creare adulti gentili, generosi e tolleranti. Io la vedo diversamente. Vedo esattamente l’opposto “, ha dichiarato la senatrice democratica Tina Polsky, votando contro l’approvazione della legge.