L’Electronic Frontier Foundation (EFF) plaude la decisione di Apple di divulgare un documento con il quale viene fatto il punto sui suoi rapporti con le autorità giudiziarie e la polizia, spiegando il modo di agire quanto queste chiedono informazioni sui dati personali dei clienti. La casa di Cupertino ha spiegato che quando riceve una richiesta di informazioni sul possessore o l’utilizzatore di un dispositivo da parte delle autorità preposte, in primo luogo si accerta che esistano tutti i crismi affinché la richiesta sia inoltrata. Apple rileva che questo tipo di informazioni sono concesse molto raramente e solo dopo un’accurata verifica dell’effettiva necessità di esse come, ad esempio, per ritrovare una persona scomparsa o impedire un suicidio.
Apple ha inserito nel documento quello che nella giurisprudenza USA è definito Warrant Canary (“canarino da miniera”): nell’ultimo paragrafo si legge, infatti che l’azienda non ha mai ricevuto alcuna richiesta in ottemperanza alla sezione 215 del Patriot Act (sicurezza nazionale) e che intende contestare nel merito e nella forma un simile ordine qualora questo dovesse arrivare.
“Apprezziamo la decisione di Apple” si legge nel sito di EFF, “incluso il differimento di sei mesi che permette a un giudice di rivedere con freddezza e calma la costituzionalità di ogni richiesta”. “Elogiamo la decisione di Apple di pubblicare il report sulla trasparenza” prosegue l’EFF, “e speriamo che la società continuerà a pubblicare regolarmente rapporti; ogni azienda che pubblica relazioni trasparenti, porta alla comprensione di come i governi di tutto il mondo usano (e abusano) di procedimenti legali per raccogliere i nostri dati privati”.
Ricordiamo che in passato la Electronic Frontier Foundation ha criticato Cupertino in merito a diversi aspetti del proprio business, come per esempio la chiusura dell’ecosistema Mac, iPhone e iPad, le protezioni DRM sulla musica e altro ancora. Risulta così ancora più interessante l’approvazione da parte della EFF ora rilasciata per quanto riguarda la privacy ed Apple. Del documento rilasciato da Cupertino sull’argomento abbiamo parlato in questo articolo.