Nasce a Lecce il Centro di Supercalcolo del CMCC, Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamento Climatici: due supercalcolatori che ne fanno una delle strutture più importanti d’Europa. Dotati di un’elevata capacità di elaborazione (complessivamente 30 mila miliardi di operazioni al secondo) saranno il cuore di una rete di tecnologie avanzate che serviranno a realizzare scenari sul futuro dei cambiamenti climatici.
La presentazione avrà luogo, venerdì 30 gennaio, alle ore 12.00, al Centro di Supercalcolo presso Ecotekne a Lecce.
Dotati di un’elevata capacità di elaborazione (complessivamente 30 mila miliardi di operazioni al secondo) saranno il cuore di una rete di tecnologie avanzate che serviranno a realizzare scenari sul futuro dei cambiamenti climatici.
à come avere in uno stadio di calcio all’incirca 20 mila persone, ciascuna con un computer simile a quelli che usiamo nelle nostre case e nei nostri uffici, che lavorano simultaneamente all’elaborazione di dati utili a capire come sarà il clima nei prossimi decenni e quali impatti potrà avere sull’economia, sui mari e le coste, sull’agricoltura, sugli ecosistemi.Questo lavoro, nelle stanze del Centro di Supercalcolo di Lecce del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamento Climatici, è svolto da due supercomputer che utilizzano tecnologie e sistemi di calcolo diversi.
Uno dei due calcolatori è un IBM Power System P575, dotato di circa 1.000 processori capaci di erogare una potenza di calcolo complessiva di 18 Tflops; l’altro, un NEC SX-9/112M7, è dotato di 112 processori ma riesce a erogare una potenza di calcolo pari a 11,47 TFlops, per un totale complessivo in dotazione al centro di calcolo pari a circa 30 TFlops, ossia 30mila miliardi di operazioni al secondo.
Tutta questa potenza di calcolo, affiancata da una capacità d’immagazzinamento dei dati (storage) di 1,5 PetaBytes * ossia 1,5 milioni di GigaBytes, una capacità , per intenderci, che potrebbe contenere la versione digitale di tutti i film prodotti a Hollywood dai tempi del muto fino a oggi * consentirà di realizzare gli obiettivi di studio e di ricerca del CMCC e cioè produzione di scenari sui cambiamenti climatici futuri e dei relativi impatti sull’economia, sull’agricoltura, sulle zone costiere, sugli ecosistemi marini e terrestri, sul ciclo idrogeologico, sulla salute.Ma per raggiungere questo scopo non è sufficiente l’elaborazione di grandi quantità di dati; è indispensabile anche che queste informazioni siano messe in rete tra tutti i nodi di ricerca del CMCC presenti sul territorio e siano facilemente accessibili dalla comunità scientifica (biologi, economisti, fisici, ecc.).
L’infrastruttura di supercalcolo acquisita dal CMCC è costituita da due sistemi cluster che complessivamente raggiungono una potenza di picco aggregata di oltre 30 TFlops. A questi sistemi è stata affiancata una infrastruttura di storage ad alta capacità ed alte prestazioni che, complessivamente, fornisce uno spazio utile di storage che ammonta ad oltre 450 TBytes. I due cluster di supercalcolo si differenziano per il tipo di architettura utilizzata: il primo è un sistema vettoriale composto da nodi NEC della serie SX-8R e SX-9, mentre il secondo è un sistema scalare composto da nodi IBM basati su processori POWER6.Per soddisfare le esigenze di archiviazione è stata inoltre acquisita una Tape Library da 1PBytes con un throughput di 1800 MBytes/sec.
[A cura di Mauro Notarianni]