Spesso i computer della Mela vengono apprezzati e giustamente ritenuti vere opere d’arte: è stato così per il primo Mac del 1984 e successivamente con diversi altri modelli fino ad arrivare al MacBook Air. Cupertino però è sempre stata molto attenta anche al sistema operativo e al software: l’ultima dimostrazione in ordine di tempo arriva proprio da Snow Leopard.
Esplorando l’ultimo Mac OS 10.6 è possibile visualizzare di default di sistema in tutta la loro gloria le icone utilizzate per cartelle, programmi e documenti con una risoluzione fino a 512×512 pixel.
Questo tipo di visione era possibile anche in Leopard, ma si doveva forzare il finder usando il terminale dando qualche problema all’hardware di alcune mcchine. Ora, anche grazie alla revisione dello stesso Finder in Cocoa, Apple ha abilitato l’opzione direttamente e in maniera trasparente, consentendo di apprezzare appieno l’eccezionale cura dei dettagli. Oltre alla bellezza artistica, paragonabile in alcuni casi ai personaggi cinematografici di Pixar, si veda per esempio l’icona di Automator, la galleria di icone di Snow Leopard rivela infiniti dettagli in cui perdersi. Qui ricordiamo solamente l’icona che indica i sistemi PC in una rete, non semplicemente un monitor CRT beige obsoleto ma contenente la famosa schermata blu della morte di Windows, oppure l’icona di Keynote. Qui ingrandendo al massimo il foglio posto sul leggio si scopre il testo della canzone “The Bitch of Living Lyrics” di John Gallagher Jr & Boys. La prima galleria d’arte interamente a base di icone è stata realizzata da Leander Kahney esperto osservatore e super appassionato della Mela.