Chi non ci credeva, chi riteneva che si trattasse solo di una questione di interfaccia, di sensori, di accelerometri e Gps e Umts… Beh, adesso cominci a ricredersi.
L’iPhone, come ha detto fra i primi il buon Pogue del New York Times, è prima di tutto una piattaforma, al pardi di Mac Os X e di Windows. E a differenza degli altri, come Symbian etc.
Il dato deriva dalla velocità inusitata con la quale si è tagliata la soglia simbolica delle 1000 applicazioni: poche settimane dal lancio, lasciando nella polvere le varie piattaforme concorrenti (perché nonostante quel che se ne voglia dire, non ce ne sono altrettante di applicazioni per la medesima versione di firmware di Windows MObile e di NOkia) con l’eccezione del BlackBerry di Rim. E tra poco anche quello…
La vera killer application, dunque, quella che potrà fare la differenza, si chiama App Store e sta producendo i suoi risultati. Nonostate le polemiche, le sottovalutazioni, gli allarmi di “piattaforma chiusa” e “troppo controllo” da parte di Apple gridate da molte Cassandre, in realtà App Store funziona e il suo carburante, l’intelligenza dei creativi e innovatori della rete che hanno scaricato l’SDK di Apple, brucia a centinaia e centinaia di ottani. Uno spettacolo.