La piattaforma di collaborazione virtuale Spatial, che può essere considerata il FaceTime in realtà virtuale, da oggi diventa gratuita. Complice anche l’epidemia di Coronavirus, la piattaforma di collaborazione supporterà a breve anche browser Web, iPhone, Android e Oculus Quest. Facilitando l’accesso al servizio, l’azienda mira ad attirare gli utenti alla ricerca di qualcosa di più coinvolgente di una semplice e caotica chiamata Zoom.
Stando a chi ha avuto occasione di provarla, il processo per entrare in una conversazione non è poi così diverso da quando accade già con Zoom, Webex o altri strumenti di collaborazione: è sufficiente cliccare su un collegamento personalizzato per entrare in un salotto virtuale, accanto ad altri avatar.
La stanza 3D, almeno al momento, sembra essere un po’ sottotono, con il framerate nemmeno vicino ai 30 FPS, il minimo indispensabile per mondi 3D dall’aspetto fluido. L’avvio di questo salotto virtuale, peraltro, non sembra ingolfare troppo le risorse di un normale PC, dato che la società ha deciso di eseguire il rendering dell’ambiente via cloud, simile al modo in cui funzionano servizi come Stadia di Google.
Ovviamente, la possibilità di utilizzare Spatial su schermi 2D indebolisce l’originalità della piattaforma, che da il meglio di sé quando si sfrutta un visore di Realtà Virtuale, come Oculus Quest.
Esistono delle funzioni raggiungibili solo tramite l’uso dei visori. Ad esempio entrare in un negozio 3D a grandezza naturale. Ovviamente, il potenziale di Spatial non manca, ma sarà necessario capire come le diverse aziende potrebbero trarre un reale vantaggio dalla collaborazione 3D, soprattutto se lavorano regolarmente con i rendering dei prodotti.
Ad ogni modo, ma man mano che sempre più persone adotteranno visori VR e AR (il servizio supporta anche gli occhiali di realtà mista Nreal, che dovrebbero arrivare entro la fine dell’anno), Spatial potrebbe essere la soluzione ideale per la collaborazione da remoto.
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