Nell’ultimo trimestre del 2018 Apple ha venduto 1,6 milioni di HomePod, un risultato decisamente positivo, soprattutto tenendo in considerazione l’aumento in termini percentuali: nel periodo delle festività di Natale le vendite HomePod sono aumentate del 45%.
Un risultato di tutto rispetto tenendo presente che Cupertino è arrivata in ritardo nel settore degli speaker smart e che HomePod parte da 350 dollari. Un prezzo sensibilmente più elevato rispetto ai concorrenti che dispongono anche di speaker smart entry level proposti a poche decine di dollari come Amazon Echo Dot e Google Home Mini: in Italia si acquistano entrambi a 60 euro circa, anche meno grazie alle frequenti promozioni e sconti.
Anche se le vendite HomePod sono incoraggianti e in crescita, rimane abissale il divario con Amazon e Google. Nello stesso periodo, secondo i dati di Strategy Analytics, Amazon ha venduto 13,7 milioni di Echo, mentre Google è seconda con 11,5 milioni di speaker smart.
Non cambia così la classifica dei primi 5 costruttori top nel mercato degli speaker intelligenti. L’apripista del settore Amazon è prima con il 35,5% del mercato, seguita da Google con il 30%. Al terzo posto troviamo Alibaba con il 7,3%, poi da Baiudu con il 5,7% infine Xiaomi con il 4,6%.
Oltre all’ingresso anticipato rispetto ad Apple gli analisti rilevano alcuni vantaggi dei concorrenti. Innanzitutto la disponibilità di modelli più economici, che spinge alcuni a consigliare ad Apple il lancio di un HomePod più compatto e dal prezzo più abbordabile. In terzo luogo sia Amazon che Google offrono piattaforme più aperte, sia per il supporto a servizi musicali di terze parti, in primis Spotify, sia per la gestione di accessori e dispositivi smart per la casa.